COMUNICATO STAMPA 19.7.2004 Comitato “Vigiliamo per la discarica”
Oggetto: Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica sulla discarica “La Torre-Caprarica” – notizie ufficiose sulla circostanza che l’assessorato regionale all’ambiente avrebbe negato la valutazione positiva di impatto ambientale sul cosiddetto III lotto.
Il Comitato “Vigiliamo per la discarica” ha presentato la settimana scorsa un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, impugnando sia una determinazione del dirigente del settore ecologia e ambiente della Provincia di Taranto, per mezzo della quale è stato prorogato l’esercizio del 1° lotto della discarica sita in Grottaglie, località “La Torre – Caprarica”, sia il piano regionale di gestione dei rifiuti. Questo il contenuto del Ricorso Straordinario. Per quanto attiene al ricorso «la determinazione n. 32 del 27.2.2004 del dirigente del settore ecologia e ambiente della Provincia di Taranto, è illegittima », spiega l’avvocato Antonio Lupo, legale del comitato, «sostanzialmente per tre ordini di motivi: 1) innanzitutto, secondo la recente normativa in materia di discariche, introdotta dal decreto legislativo n. 36 del 2003, l’autorizzazione alla prosecuzione dell’esercizio delle discariche già autorizzate alla data di entrata in vigore dello stesso decreto, è subordinata alla previa approvazione di un piano di adeguamento; cosa che, nel nostro caso, come espressamente riconosciuto nel provvedimento impugnato, non è ancora avvenuta;
2) in secondo luogo, mentre la legge prevede che la prestazione delle garanzie finanziarie per la gestione operativa e la gestione post operativa della discarica, deve essere prestata prima dell’autorizzazione, nel nostro caso, invece, è stata prima rilasciata l’autorizzazione alla prosecuzione dell’esercizio e poi è stato previsto che la società di gestione avrebbe dovuto prestare le garanzie finanziarie, limitate peraltro alla sola gestione operativa e non comprendenti quella post operativa;
3) in terzo luogo, l’autorizzazione alla prosecuzione dell’esercizio sul primo lotto non era più assistita da una efficace valutazione di impatto ambientale, posto che, quella originaria del 1998, valida fino al 31.12.1999, è scaduta da quasi 5 anni. Peraltro, una nuova valutazione di impatto ambientale si imponeva assolutamente, anche perché, nelle more, e cioè alla fine del 2000, è stato approvato dalla Giunta regionale il piano urbanistico territoriale tematico per il paesaggio (il cosiddetto PUTT), che ha vincolato le aree dov’è situato il primo lotto (oltre che il secondo e il cosiddetto terzo lotto) della discarica, assoggettandole a una disciplina di tutela e valorizzazione, ai sensi della quale, peraltro, si impedisce in radice la possibilità che quelle aree possano ospitare discariche»,
Per quanto attiene al piano regionale di gestione dei rifiuti approvato dal Commissario delegato all’emergenza ambientale nella Regione Puglia, «La gestione dei rifiuti speciali nella nostra regione è in contrasto con i principi e le disposizioni che regolano questa materia», puntualizza l’avv. Antonio Lupo «Infatti, mentre l’art. 22 del decreto Ronchi prescrive che il piano regionale di gestione dei rifiuti deve assicurare che i rifiuti speciali siano smaltiti in luoghi prossimi a quelli di produzione, il piano regionale di gestione rifiuti della Puglia afferma assurdamente che, per quel che riguarda i rifiuti speciali, “non può porsi alcun limite territoriale al principio generale della libera circolazione dei rifiuti”, o ancora che “mentre la regione può disporre per i rifiuti urbani il divieto alla importazione da altre regioni, essa non può fare altrettanto per i rifiuti speciali, in quanto un tale divieto costituirebbe un’illecita limitazione alla libera iniziativa privata e, oltretutto, danneggerebbe i produttori di rifiuti di quelle regioni non dotate di impianti idonei al trattamento e smaltimento”. « Sicché », continua l’avvocato Lupo, « il mancato rispetto di un principio fondamentale come quello di autosufficienza o di vicinanza nella gestione dei rifiuti speciali, principio che è stato richiamato recentemente anche dal Presidente della Repubblica, appare davvero paradossale proprio nella regione Puglia, atteso che la nostra regione, com’è noto, è in stato di emergenza ambientale da quasi dieci anni. Ed è davvero appena il caso di far rilevare che continuare a ospitare rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi provenienti da altre regioni, non è certo il miglior modo per uscire dallo stato di emergenza ambientale» .
Successivamente alla notificazione del ricorso, da notizie ufficiose, sembra che l’assessorato all’ambiente della Regione Puglia abbia negato la positiva valutazione di impatto ambientale per il cosiddetto III lotto della discarica sita in località “La Torre – Caprarica”. « E’ una notizia che, se ufficialmente confermata, ci riempirebbe di gioia», sottolinea l’avv. Lupo. «Ciò sarebbe di straordinaria importanza, anche perché rappresenterebbe la prova che viviamo in uno Stato di diritto e i cittadini, senza iniziative scomposte, come quelle salite sulla ribalta delle cronache nazionali anche recentemente, con senso della misura e con condotte improntate secondo canoni di civiltà e correttezza, possono ottenere risultati concreti. E’ inoltre importante evidenziare che la conferma di una siffatta notizia sbugiarderebbe l’attuale amministrazione comunale di Grottaglie che, proprio per il cosiddetto terzo lotto, ha dato un assurdo parere favorevole» . |