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Operazione Eldorado, una sentenza del Tribunale penale di Milano...

Il Comitato Vigiliamo per la discarica vuole segnalare ai cittadini di Grottaglie e Fragagnano e ai rispettivi Amministratori nonché agli Organismi preposti ai controlli e a tutti i cittadini residenti in prossimità delle discariche Ecolevante e Vergine, quanto contenuto nella sentenza del Tribunale di Milano del 23 marzo 2006, le cui motivazioni sono state depositate nell’ottobre scorso. Una sentenza, resa nel procedimento n. 28600/2002 R.G.N.R.- estensore Lucerti, che tutti possono rintracciare in internet collegandosi a: http://www.lexambiente.com/modules.php?name=AvantGo&file=print&sid=3412 , e che costituisce l’epilogo di un procedimento che rappresenta il "troncone" principale dell’inchiesta denominata "Eldorado", riguardante un traffico illecito di rifiuti. Di questa inchiesta si è occupata anche la Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse (cosiddetta "Ecomafie") nella relazione approvata il 15 febbraio 2006, e reperibile nel sito http://www.camera.it/_bicamerali/nochiosco.asp?pagina=/_bicamerali/leg14/rifiuti/home.htm. La Commissione parlamentare d’inchiesta ha definito "emblematico" il modus operandi della organizzazione, dedita al traffico illecito di rifiuti, scoperta attraverso quelle indagini. Infatti rifiuti di ogni tipo venivano sottoposti a miscelazioni e a vorticosi percorsi dal sud Italia al nord per poi ritornare al sud, e tutto questo al fine di attribuire ai rifiuti, mediante giri-bolla, una catalogazione che fosse solo formalmente e apparentemente compatibile con le discariche finali di destinazione. Ebbene, tra le destinazioni finali di questi rifiuti, come riportato nella sentenza, ci sono anche le discariche di Grottaglie e Fragagnano. Quantunque non siano emerse ipotesi di reato a carico degli amministratori delle discariche, è stato comunque accertato che sia nella discarica di proprietà della Ecolevante sita in Grottaglie, come anche nella discarica di proprietà della società Vergine di Fragagnano, oltre che in una discarica di Mantova, sono stati smaltiti illecitamente delle ingenti quantità di rifiuti, come si afferma nei capi di imputazione. Perciò, da quanto risulta dalla sentenza di Milano e dalla relazione della Commissione parlamentare, è stato dunque provato in maniera inconfutabile che non c’è da stare affatto tranquilli su ciò che è stato scaricato nella discarica Ecolevante sita in località La Torre Caprarica e nella discarica Vergine di Fragagnano. Di conseguenza, inevitabilmente, devono destare altrettanto viva preoccupazione i controlli, scarsissimi, effettuati nella discarica di Grottaglie da Arpa, Servizio Ecologia e Ambiente e Ausl, dato che le analisi o sono state effettuate su campioni prelevati dalla stessa Ecolevante s.p.a., o erano finalizzate "a validare i dati prodotti dalla società Ecolevante", come si legge nella convenzione stipulata dal Comune di Grottaglie con l’Università di Bari ! E si suppone che lo stesso tipo di controlli sia stato effettuato, se è stato effettuato, sulla discarica Vergine a meno che il Comune di Taranto, al quale spetta di sorvegliare sui controlli dal momento che Fragagnano è sua isola amministrativa, non dimostri il contrario. Pertanto, sulle conseguenze di una dissennata politica di autorizzazioni, e successivi mostruosi ampliamenti, di discariche per rifiuti industriali provenienti da ogni dove in zone a chiara e antica vocazione agricola, il comitato Vigiliamo per la discarica non si stancherà mai di richiamare l’attenzione innanzitutto dei cittadini residenti in prossimità delle discariche Ecolevante e Vergine, quindi degli Organismi Provinciali preposti ai controlli, infine degli Amministratori già colpevoli di aver ceduto il territorio al business dei rifiuti anche in presenza, come è il caso di Grottaglie, di gravi vincoli paesaggistici e idrogeologici, o di servitù come nel caso di un tronco dell’acquedotto che passa in prossimità del III lotto. Inoltre, per quanto riguarda Grottaglie, la sentenza del Giudice del Tribunale di Milano, e il rapporto della Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, provano quanto gli Amministratori comunali siano, nella migliore delle ipotesi, del tutto inadeguati a continuare ad esercitare le loro funzioni. Infatti le funzioni che gli Amministratori comunali di Grottaglie oggi esercitano sono diventate delicatissime proprio a causa del danno che essi stessi hanno provocato attraverso la disinvoltura con la quale hanno fortemente voluto il rilascio di autorizzazioni per la costruzione di tre enormi discariche, l’una il doppio dell’altra. Funzioni inoltre rese ancora più delicate dalla circostanza che il Comune di Grottaglie riceve dal gestore della discarica ingentissime somme di denaro a titolo di royalties. La consapevolezza di essere inadeguati ad amministrare un territorio che, già riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ad alto rischio ambientale per la presenza dell’Ilva, è stato ulteriormente compromesso dalla presenza di discariche per rifiuti industriali che richiedono per legge 30 anni (trenta!) di controlli dopo la chiusura e la bonifica, dovrebbe imporre alla coscienza di Sindaco e Assessore all’ambiente le immediate dimissioni. E se tali dimissioni non ci saranno a breve, sarà dovere di noi cittadini chiedere al Prefetto di attivare la procedura di scioglimento del Consiglio comunale o comunque la rimozione di uno o più di quegli Amministratori che continuano imperterriti a mistificare la realtà e a difendere quella che si sono lanciati a definire pubblicamente persino come la "loro" discarica.

03 Nov 2007

COMITATO VIGILIAMO PER LA DISCARICA