Atto di intesa Amministrazione comunale di Statte-Cisa
LETTERA DEL COMITATO VIGILIAMO PER LA DISCARICA
AL DIRETTORRE DEL CORRIERE DEL GIORNO
Gentile Direttore,
consenta a un comitato, che da oltre quattro anni è attivo a Grottaglie e in ambito provinciale e regionale, di esprimere qualche riflessione che prende spunto dal recente accordo, di cui parla anche il Corriere del giorno di mercoledì 29 ottobre pag.18, stipulato tra l’Amministrazione comunale di Statte e la Cisa.
Questo atto di intesa tra l’Amministrazione comunale di Statte e la Cisa suscita inquietanti interrogativi e, purtroppo, amare riflessioni, anche alla luce del fatto che il tribunale Amministrativo regionale aveva accolto le istanze dello stesso Comune e delle associazioni ambientaliste locali e regionali contro l’apertura della ennesima discarica per rifiuti speciali in quel territorio.
Come fa una Amministrazione comunale a firmare un atto di intesa con la stessa Società contro la quale ha inoltrato, e con successo, ricorso alla Magistratura?
Perché un’Amministrazione rinuncia a quelle motivazioni che aveva rivendicato insieme alla associazioni ambientaliste e che erano state riconosciute valide dal Tribunale amministrativo regionale?
Fino a quando una visione economicista della funzione amministrativa spingerà gli amministratori locali a svendere il territorio?
Quando chi amministra svende la sua funzione in cambio di “royalties”, ha praticamente rinunciato ad amministrare. E non è neppure il caso di sollevare alcuna discussione sull’entità degli introiti, eufemisticamente chiamati “royalties”, derivanti dalla mercificazione del territorio, e sul loro uso, in quanto non esiste alcuna normativa che regoli un tale mercimonio, dal momento che le uniche “royalties” previste dalla legge a favore degli Enti locali sono quelle provenienti da impianti che producono energia, purché tale produzione non derivi da fonti rinnovabili.
La mentalità economicista nello svolgimento della funzione amministrativa, già negativa di per sé, diventa ancor più esecrabile quando prevale su motivazioni di legittimità e tutela del territorio, per di più riconosciute anche dalla magistratura e condivise con i comitati di cittadini.
Purtroppo si deve anche constatare che tale mentalità nella provincia di Taranto appartiene a tutte quelle Amministrazioni locali che, come quella di Grottaglie, da oltre un decennio, anche a causa della mancanza di un Piano provinciale dei rifiuti, lasciano proliferare nel proprio territorio abnormi discariche, spesso illegittimamente autorizzate, in cambio di proventi economici molto discutibili e altrettanto molto discutibilmente utilizzati.
Etta Ragusa
Coordinatrice del comitato Vigiliamo per la discarica