http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=10793 martedì 20 gennaio 2009 17:02 Il CDR è un rifiuto: Italia condannata dalla Corte di Giustizia Europea L'Italia è stata nuovamente condannata dalla Corte di giustizia europea in materia di rifiuti. Il 22 dicembre, dalla Corte di giustizia europea è arrivata un’altra condanna per l’Italia per mancata attuazione della disciplina in materia di rifiuti sottraendo a priori i rottami destinati ad attività siderurgiche e metallurgiche e il combustibile da rifiuti di qualità elevata (Cdr-Q) dall’ambito di applicazione della legislazione italiana sui rifiuti. La Corte ritiene che i rottami ferrosi siano semplici residui di produzione e di consumo e tali devono essere considerati fino alla conclusione del processo di recupero completo, che si conclude con la loro trasformazione in prodotti siderurgici e metallurgici. L’esclusione a priori di fatto rende inapplicabile la normativa comunitaria sulla tutela dell’ambiente a tali materiali, in particolare alla loro gestione, al loro deposito e al loro trasporto. Riguardo invece il Cdr-Q, la Corte sostiene che l’operazione di trattamento dei rifiuti solidi urbani per l'ottenimento del combustibile si concretizza in una mera selezione e mescolanza di rifiuti e che, dunque, non può essere considerata un processo di fabbricazione di un prodotto. Un’operazione di recupero è tale e si può dire conclusa solo tanto se il materiale possiede le caratteristiche di una materia prima utilizzabile nelle stesse condizioni di precauzione rispetto all’ambiente e ciò non vale per il Cdr-Q. Monica Frassoni, presidente del gruppo Verdi/ALE al Parlamento europeo, ha così commentato la sentenza della Corte di Giustizia europea: "Si tratta di un'altra sentenza attesa da tempo sul fronte che oppone l'Italia al diritto comunitario per quanto concerne la definizione di varie categorie di rifiuti. Già l'anno scorso il nostro paese era stato condannato per non aver fatto rientrare, nell'ambito della normativa nazionale, le terre da scavo tra i rifiuti. Consulta il testo della sentenza della Corte di Giustizia Europea http://curia.europa.eu/jurisp/cgi-bin/form.pl?lang=it&newform=newform&alljur=alljur&jurcdj=jurcdj&jurtpi=jurtpi&jurtfp=jurtfp&alldocrec=alldocrec&docj=docj&docor=docor&docop=docop&docav=docav&docsom=docsom&docinf=docinf&alldocnorec=alldocnorec&docnoj=docnoj&docnoor=docnoor&typeord=ALL&docnodecision=docnodecision&allcommjo=allcommjo&affint=affint&affclose=affclose&numaff=&ddatefs=22&mdatefs=12&ydatefs=2008&ddatefe=&mdatefe=&ydatefe=&nomusuel=Italia&domaine=ENVC&mots=&resmax=100&Submit=Avvia+la+ricerca
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http://www.agoravox.it/Rifiuti-che-il-diavolo-bruci.htmlRifiuti, che il diavolo bruci! lunedì 26 gennaio- Paul Connett, centinaia di conferenze in tutto il mondo, 38 incontri solo in Italia. Autografa con "God recycles, the devil burns"! un articolo di Vivavoce che gli mostro.... Duemilaventi, lo scenario di riferimento; Zero waste l’obiettivo. Un messia, Paul Connett; Scienziato, docente di chimica ambientale e tossicologia alla St. Lawrence University di New York è promotore della rete internazionale "rifiuti zero". E’ ospite della Provincia di Roma il 23, a Frascati il 24 dove lo incontro grazie ad una iniziativa promossa da Enrico del Vescovo di Italia Nostra. Istrionico e plateale, soprattutto generoso ed instancabile oratore, intrattiene le genti che si affollano ogni qualqualvolta c’è una sua conferenza. Agli accoliti pare di scorgere in lui un Messia venuto a salvare il pianeta dai rifiuti che lo sommergeranno. Alle "erre" di ridurre, riusare, riciclare, riusare, riparare, ricercare, riprogettare ne vuole aggiungere una però, la più importante e solleva il suggerimento da parte del pubblico. Qualcuno tenta ri-education ma quella giusta è Responsabilità: in una nuova concezione delle merci, del consumo e dei rifiuti, per uno sviluppo sostenibile del pianeta e dell’essere umano. Con il riciclo dei principali flussi di rifiuti urbani una prima soluzione è a portata di mano, anche le grandi città americane si responsabilizzano in un "estremo differenziare" che va estendendosi dalla responsabilità individuale a quella della intera comunità, dal mondo accademico alle responsabilità politiche, gravate queste però da un "noiosismo" che le arretra. Connett il mito, un uomo alto dalla braccia grandi con cui avvolge ogni dove purchè sia riciclabile, contrario all’incenerimento e ai cip6, le finanze pubbliche che lo incentivano, lancia il suo slogan preferito, di un manicheismo scontato ma immediato, accompagnato non solo da codazzi e forconi rossi nelle slides ma da una seria lista di dati sulla tossicità delle nanopolveri. "Dio ricicla mentre il diavolo brucia...allora che il diavolo bruci" condannandolo allo stesso rogo inquisitorio con cui i capofila dell’incenerimento danno un’unica risposta all’aumento della produzione dei rifiuti: la termovalorizzazione. Bastano pochi comuni poi che fanno la differenziata e i termovalorizzatori dovrebbero già reperire alimento dai rifuti di altre regioni.
Il riciclo dei rifiuti tags. Dalla A di Ambiente alla Zeta di zero rifiuti www.romacastelli.it/vivavoce...
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http://www.ansa.it/ecoenergia/notizie/rubriche/biomasse/20090126185134812129.html ENERGIA: GAS DAI RIFIUTI, IN ITALIA LA PRIMA ECO-RAFFINERIA
(ANSA) - ROMA, 26 GEN - Arriva il gas ultrapulito ottenuto da percolato, olio esausto e liquami. Il carburante 'naturale' si chiama Magnegas e l'ideatore della macchina che lo produce e' Ruggero Santilli, presidente dell'Ibr (Institute for basic research) in Florida. Presto, uno di questi mini-reattori arrivera' in Italia grazie all'iniziativa dell'associazione Futuridea. L'installazione, prevista tra marzo e aprile con sperimentazione sui reflui dei frantoi, in provincia di Benenevento, sara' alimentata da pale eoliche, creando la prima eco-raffineria. A sostegno di questa iniziativa, presentata oggi a Roma, sara' depositata domani, in Commissione Trasporti della Camera, una proposta di legge del deputato del Pd, Costantino Boffa. La proposta e' finalizzata alla ''promozione di sistemi di mobilita' a alta sostenibilita', attraverso l'istituzione, presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di un Fondo a favore della ricerca, dello sviluppo e dell' innovazione''. Con il Fondo, illustra Boffa, si intende promuovere interventi di filiera'' sull'idrogeno, ''sistemi per i combustibili ultrapuliti'', fino ai prototipi e alle procedure di omologazione. In un particolare tipo di trattamento, il Magnegas, spiega Santilli, arriva a produrre, attraverso un riciclaggio continuo ''anche 1,2 milioni di litri di carburante'' da 1.000 litri di scarti liquidi, una moltiplicazione dovuta al passaggio da liquido a gassoso. (ANSA). Y99-GU
http://www.italia-news.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3613&Itemid=1 Codacons: illegale l'Iva sulla tassa rifiuti martedì 20 gennaio 2009
Finalmente una buona notizia per i consumatori. Il Codacons ha avviato una maxi azione legale per far ottenere ai cittadini la restituzione di quanto pagato in dieci anni. La Cassazzione ha, infatti, stabilito che l'imposta per lo smaltimento rifiuti è una tassa e non una tariffa, sulla quale non può gravare l'IVA. In seguito alla decisione della Suprema Corte, il Codacons ha presentato una nuova iniziativa legale a tutela dei cittadini italiani. Si tratta di una azione collettiva, finalizzata a far ottenere agli utenti la restituzione dell'IVA pagata negli ultimi 10 anni sulla tassa per lo smaltimento rifiuti. La Corte di Cassazione, in linea con l'orientamento comunitario, ha stabilito che il corrispettivo che i cittadini devono pagare per la raccolta e smaltimento dei rifiuti è una tassa e non una tariffa. Se fosse una tariffa - spiega il Codacons - l'Iva sarebbe applicabile, ma essendo una tassa questo non è legittimo! Afferma infatti la Corte: "Gli atti con i quali i gestori manifestano la pretesa creditoria hanno natura intrinseca di atti amministrativi. Ne discende che gli stessi devono possedere tutti i requisiti fondamentali dei provvedimenti impositivi e, segnatamente, la motivazione che giustifica la richiesta di pagamento del gestore'. Ad esempio, un cittadino che paga una tassa di 900 euro l'anno per lo smaltimento rifiuti, versa al proprio comune 90 euro di IVA illegittima (pari ad una Aliquota del 10%) che, moltiplicati per 10 anni (il massimo che è possibile richiedere), ammontano a 900 euro buttati nell'immondizia! Soldi che ora, grazie all'associazione, possono essere recuperati. Per aderire all'azione legale sarà sufficiente collegarsi al sito www.codacons.it (precisamente alla pagina http://www.codacons.it/articolo.asp?idInfo=108685 ) e seguire le istruzioni contenute nell'apposita sezione.
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http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Basilicata.php?id=3.0.2928694639 20gennaioore 18:21 Potenza, nuova inchiesta Woodcock: smaltimento illecito rifiuti in regione Smaltiti illegalmente ingenti residui della lavorazione del lavaggio del pomodoro che veniva effettuata in industrie conserviere della provincia di Salerno Potenza, 20 gen. - (Adnkronos) - Circa venti persone sono indagate in un'inchiesta della Procura di Potenza, condotta dal pm Henry John Woodcock, e delegata per le attivita' investigative ai carabinieri del nucleo di tutela dell'ambiente, per smaltimento illecito di rifiuti. Gli inquirenti hanno puntato la loro attenzione su terreni estesi 12 ettari a Tursi, nel materano, in una localita' denominata 'Pane e vino'. Secondo le indagini, in questi terreni venivano smaltite ingenti quantita' di residui della lavorazione del lavaggio del pomodoro che veniva effettuata in industrie conserviere della provincia di Salerno. Sebbene documentalmente lo smaltimento era autorizzato, per gli inquirenti non era questa la modalita' idonea per smaltire quel tipo di rifiuto in quanto i residui della lavorazione del pomodoro vanno conferiti in siti adeguatamente attrezzati ed immobilizzati. Sui terreni oggetto dell'indagine erano invece autorizzate attivita' di ripristino ambientale che non sono compatibili con lo smaltimento dei residui del lavaggio dei pomodori. Il deposito degli atti da parte del pm Woodcock e' stato preceduto da diverse indiscrezioni giornalistiche perche' la vicenda e' emersa nelle pieghe di altre inchieste del magistrato della Procura lucana. Nella piccola frazione di 'Pane e vino', dove abitano poche decine di famiglie, serpeggiava preoccupazione per il continuo viavai di camion in alcuni periodi perche' lo smaltimento aveva diffuso dei miasmi. Gli atti d'indagine sono stati trasferiti per competenza territoriale alla Procura di Salerno
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Nell'indagine del pm Woodcock imprenditori e dirigenti pubblici Potenza, 20 gen (Apcom) - Scoperto un traffico di rifiuti tra le regioni Campania e Basilicata. Indagate 20 persone tra cui imprenditori privati e dirigenti di uffici pubblici. Con l'accusa di "traffico di rifiuti speciali non pericolosi, ovvero fanghi derivanti dalla pulitura, sbucciatura e centrifugazione di pomodori, al fine di trarne ingiusto profitto". Sono stati iscritti nel registro degli indagati: Gaetano Buonaiuto e Salvatore e Pasquale Casillo della "Ecolatus Srl", Francesco Rocco Ferrara e Francesco Durante della ditta "So.Ge.Sa", Eugenio e Giuliano Camerino della "Viridia Srl", Antonio De Sarlo e Carmine Di Martino dell'"Europetroli Srl", Giulia D'Andrea dell'azienda "De Sarlo Antonio & C.", Raffaele Giorgio, rappresentante del laboratorio di analisi "Ecoscreening", Giovanni Calabrese e Massimo Landolfi, del laboratorio chimico "Analisis", Maria Jacobsthal, responsabile ambiente e sicurezza della società "La Doria", Antonio Lodato della "Silaro conserve", Gennaro Lodato della società "Lodato Gennaro", Mariarosaria Perano, rappresentante della società cooperativa "Logistica Adiletta", Salvatore Vito Valentino, responsabile dell'ufficio Ambiente della Provincia di Matera, Emanuele Scarciolla, dirigent del diartimento provinciale Arpab di Matera, Eleonora Lauro del laboratorio di analisi "Alfa Service". Gli scarti di pomodori provenivano da stabilimenti industriali facenti capo alla società "La Doria", con sede ad Angri, nel salernitano, e venivano illecitamente smaltiti a Tursi, nel materano, in una località denominata "Pane e Vino". Una distesa di 12 ettari di terreno, autorizzata ad attività di ripristino ambientale e quindi non compatibili con lo smaltimento dei fanghi derivanti dalla lavorazione e dal lavaggio di pomodori. Gli atti dell'indagine condotta dal pm della Procura di Potenza, Henry John Woodcock, sono stati trasmessi per competenza territoriale alla Procura di Salerno. Il filone dei rifiuti rientra nella maxi inchiesta di Woodcock su petrolio, appalti e tangenti in Basilicata. Uno dei 20 indagati per traffico di rifiuti, l'imprenditore lucano Francesco Ferrara, è infatti il personaggio chiave dell'inchiesta cosiddetta "Total".
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http://www.helpconsumatori.it/news.php?id=21722
AMBIENTE. Greenpeace lancia petizione perchè Philips assuma gestione dei propri rifiuti elettronici 19/01/2009 - 15:40
Rifiuti elettronici ed eco-guida ai prodotti tecnologici verdi continuano ad alimentare l'impegno di Greenpeace, che ha appena lanciato una petizione online per chiedere alla Philips un impegno maggiore sul piano ambientale e la piena gestione dei propri rifiuti elettronici. L'associazione ricorda infatti che, "da quando, un anno fa, l'azienda è stata introdotta in penultima posizione nell'Eco-guida ai prodotti elettronici verdi, una classifica di diciotto multinazionali leader di pc, cellulari, TV e console, la Philips non è mai riuscita a salire nelle prime posizioni, aggiudicandosi al meglio il dodicesimo posto in classifica".
L'associazione sta spingendo le aziende elettroniche a rendere sostenibili le loro filiere. Sono due gli impegni che Greenpeace chiede dunque alla Philips: offrire ai propri clienti servizi globali di ritiro dei prodotti a fine vita e finanziare le operazioni di riciclo a cui ogni nuovo articolo messo in commercio sarà sottoposto una volta diventato obsoleto. "Philips - commenta Vittoria Polidori, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace - deve assumersi la piena responsabilità dei propri prodotti che non servono più e non può certo scaricarla su clienti, governi o altri produttori."
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19/01/2009 Rifiuti, sperimentazione dei dissociatori al via in Toscana LIVORNO. Un anno fa fu presentato da parte dei Verdi regionali il progetto sperimentale del primo dissociatore molecolare italiano, da costruirsi nei pressi della discarica di Peccioli, in provincia di Pisa. L’impianto avrebbe dovuto essere ultimato nella seconda parte del 2008 e cominciare la sua attività sperimentale entro lo stesso anno, ma ancora oggi non si è neanche cominciato a costruirlo.
«La Regione ha chiesto ulteriori integrazioni – spiega Renzo Macelloni (Nella foto) presidente della Belvedere Spa di Peccioli – ed è stata avviata una nuova conferenza dei servizi. Proprio la scorsa settimana è arrivata l’autorizzazione a voce a procedere, quindi riteniamo che nel giro di pochi giorni arrivi anche l’autorizzazione formale».
La dissociazione molecolare è una tecnologia non alternativa ai tradizionali inceneritori, ma ne costituisce una variante significativa (termovalorizza il gas prodotto dai rifiuti e non direttamente gli stessi) , anche se finora è stata sperimentata su quantitativi molto limitati. Proprio per questo la Regione - su proposta dei Verdi che negli anni scorsi hanno effettuato anche un sopralluogo in Islanda dove un impianto del genere trattava i rifiuti indifferenziati - ha deciso di procedere alla sperimentazione, ponendo una serie di prescrizioni che la possano rendere funzionale alle esigenze toscane. «Noi siamo già pronti – continua Macelloni - Abbiamo già tutti i pezzi del dissociatore e il protocollo è già firmato quindi credo che dal momento in cui avremo l’autorizzazione non passeranno più di un paio di mesi per montare i blocchi e quindi arrivare all’entrata in funzione almeno parziale dell’impianto. La sperimentazione durerà diverso tempo perché dovremo intervallare ogni esperimento (tipologico, quantitativo, qualitativo…) con la raccolta dei dati al fine di avere risultati a tutto campo utili a capire le potenzialità reali di questa nuova tecnologia».
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