Taranto Sera 7-8 nov. 2007/Il Gallo 18 genn. 2008 ...non è cambiato niente
http://www.carosino.net/POLITICA/Iniziative/TaratoSera_2007_Nov_07_ciclopasseggiata.pdf Un fax all’esame dei legali che difendono la società gestore della discarica di Torre Caprarica Vendola all’Ecolevante:«Aprite i cancelli a Lecce» di MARIA DE BARTOLOMEO
GROTTAGLIE - E’ braccio di ferro tra il presidente della Regione, Nichi Vendola (ex commissario delegato all’ambiente) e la società Ecolevante che gestisce la discarica per rifiuti speciali in località La Torre-Caprarica. Dopo lo stop inferto ai rifiuti industriali dalla Guardia di Finanza con il sequestro dei due lotti, il presidente Vendola aveva autorizzato lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani provenienti dal bacino Lecce 2. Quello nel quale l’emergenza ha prodotto il conferimento nelle discariche ioniche. Da gennaio quei rifiuti vengono smaltiti tra Grottaglie e l’isola amministrativa tarantina dove ha sede l’impianto della Vergine Srl. Alla lettera di Vendola l’Ecolevante aveva risposto di no, chiudendo i cancelli a tutti i rifiuti, quindi anche a quelli leccesi, sulla scorta di un’autorizzazione mancante, l’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) che invece sarebbe stata prorogata dal Governo centrale. Questa mattina un nuovo botta e risposta. Vendola, in un fax indirizzato all’Ecolevante ordina all’impresa di smaltire i rifiuti salentini. Un dicktat che sembra non piacere alla società che ha subito allarmato i propri legali con i quali in queste ore sta valutando cosa fare.“Ci serve chiarezza in tutta questa vicenda” ribadisce l’ing.Giuseppe Settanni dirigente locale dell’Ecolevante. Quella che rischia di aprirsi è una vera e propria guerra dei rifiuti. Da Lecce premono perchè non sanno come fronteggiare l’emergenza; a Grottaglie la discarica è sotto sequestro e non sembra intenzionata ad abbassare la guardia senza i dovuti chiarimenti; a Fragagnano dove per il momento stanno arrivando i rifiuti salentini in maggiore quantità è già mobilitazione e protesta.
------------------------------
http://www.ilgallo.org/print.php?sid=11711 Rifiuti: finiremo come in Campania? Data: 18 Gen 2008 - 09:29 Macculi, presidente dell’ATO Lecce 2: “Avremmo bisogno noi di solidarietà, come facciamo a darne ad altri?” di Giuseppe Cerfeda
Emergenza rifiuti: la Puglia offre il suo aiuto alla Campania? Questa opportunità ha messo in allarme un po’ tutti, a cominciare dagli addetti ai lavori. Ed è proprio per questo che lo scorso 14 gennaio si sono riuniti a Bari i 15 Presidenti pugliesi dell’ATO (Ambito Territoriale Ottimale). “All’ordine del giorno vi era soprattutto l’opportunità di offrire la cosiddetta “solidarietà” alla Campania”, ha spiegato Silvano Macculi, presidente dell’Ato Lecce 2 oltre che sindaco di Botrugno. Ed è opportuno? “Non siamo in grado di ricevere una tonnellata di rifiuti solidi urbani indifferenziati. Abbiamo, invece, delle discariche di rifiuti speciali, cioè rifiuti industriali (a Canosa, Grottaglie, Fragagnano dove noi salentini portiamo anche i nostri rifiuti “trattati”) e poi c’è l’impianto di termovalorizzazione a Massafra, che come avviene alla Copersalento di Maglie ed alla Colacem di Galatina, brucia Combustibili Derivati da Rifiuti, il cosiddetto CDR, proveniente addirittura da Venezia. Allora è evidente che se Massafra dovesse bruciare i rifiuti della Campania, per un periodo non brucerà quelli provenienti da Venezia. La nostra risposta, quindi, è evidente: no ai rifiuti solidi urbani, si ai rifiuti speciali trattati perché abbiamo il termovalorizzatore a Massafra e discariche per rifiuti speciali. Ma il nostro è un “si” condizionato e la condizione indispensabile è che i rifiuti in entrata debbano essere caratterizzati. Cioè devono essere stati trattati per poter essere smaltiti in una discarica di rifiuti speciali, devono quindi essere biostabilizzati ed essere CDR per poterli bruciare nel termovalorizzatore di Massafra”. Non mi pare il caso dei rifiuti di cui la Campania vorrebbe liberarsi. “Infatti noi abbiamo detto no alla famosa tonnellata di rifiuti, addirittura in fermentazione dopo essere rimasti in strada per giorni”. Ma le voci che giungono dalla Presidenza della Regione non vanno in questo senso. Nichi Vendola avrebbe già offerto il suo aiuto ad Antonio Bassolino… “Bisognerebbe essere realisti: la Puglia è già di per sé in crisi, il Bacino Lecce 2 da oltre un anno non smaltisce i rifiuti solidi urbani e deve andare a Grottaglie e Fragagnano con tutti i problemi che ne derivano; la zona di Altamura tra due mesi non avrà più spazio in discarica; Lecce 1 è al limite se non oltre… Avremmo bisogno noi di solidarietà, come facciamo a darne ad altri? Al limite il rifiuto “tal quale” (non differenziato a monte, quindi così come raccolto) dovrebbe andare in quelle Regioni come la Lombardia ed il Veneto, che sono attrezzate da anni ed hanno i termovalorizzatori che bruciano il CDR ed anche quelli per il “tal quale”, che sono forniti di attrezzature per non inquinare e creare danni seri alla gente del posto. Se invece andiamo a bruciare rifiuti “tal quale” a Massafra in un termovalorizzatore attrezzato per il CDR, è chiaro che i poveri cittadini ne subiranno le conseguenze. Il dubbio, quasi certezza”, aggiunge dopo una pausa studiata Macculi, “è che in virtù dell’emergenza, con molta superficialità ci appiopperanno “monnezza” dalla strada!”. Perché è così pessimista? “Perché lo hanno già fatto da noi con lo pseudo impianto di Poggiardo. Siamo seri: dove l’andranno a prendere in Campania il CDR se gli impianti non funzionano? Ci stanno raccontando delle “ecoballe”!”. Nell’eventualità si avveri quanto da lei prospettato, che farete? Vi opporrete in qualche modo? “E’ evidente che le popolazioni locali si opporranno. Si dovranno opporre perché non si può giocare sulla loro pelle! Seduti intorno ad un tavolo, con grande superficialità, qualcuno ha anche dato l’assenso alla suddetta tonnellata di rifiuti campani. Tanto, hanno detto, è come se fossero appena tre chili in più di rifiuti per cittadino pugliese… Ma signori, se non siamo neppure in grado di smaltire i nostri!”. Il Presidente dell’ATO Lecce 2 non ha dubbi e sferra il colpo dritto in faccia a Vendola: “E’ solo un’operazione politica per poter dire che non è vero che la Puglia è in crisi, se addirittura possiamo aiutare la Campania…”.
[pagebreak]
”Termovalorizzatori indispensabili”
Rifiuti di importazione a parte, la Puglia potrà mai essere autonoma ed indipendente per smaltire almeno i suoi di rifiuti? “Il Piano regionale redatto dall’allora presidente Raffaele Fitto prevedeva 10 gare per sistemare i rifiuti in Puglia e a seconda della situazione locale, in base a quello che esisteva già, si decideva se metterci o meno un termovalorizzatore. A Taranto, ad esempio, dove già esiste un termovalorizzatore, hanno fatto sì che gli impianti si fermassero al CDR (Combustibile Derivati da Rifiuti). Stesso discorso per la provincia di Lecce, dove come inceneritori ci sono la Colacem di Galatina e la Copersalento di Maglie che bruciano CDR provenienti da Venezia e non hanno previsto il termovalorizzatore. In tutta la Puglia erano stati previsti tre termovalorizzatori nuovi: a Trani, a Bari e a Brindisi. Con questi tre impianti la Puglia sarebbe stata autonoma anche sul piano della termovalorizzazione”. E tutti quei Comuni che continuano a proporsi per il termovalorizzatore? “Solo aria fritta! Perché gli impianti sono di competenza della Regione. E quando è arrivato Vendola, ha cambiato il Piano regionale bocciando i tre termovalorizzatori previsti. E l’Ente Regionale, per questo, dovrà pagare 200 milioni di Euro di danni a quella ditta che già si era giudicato l’appalto per Trani… La stessa Regione, poi, ha previsto una percentuale di raccolta differenziata entro il 2011 del 55%! Un Piano scritto con i piedi: quella quota è evidentemente impossibile da raggiungere se almeno non preveda altri impianti di compostaggio che riciclino l’umido”. Vuol dire che non sono stati previsti neanche nuovi impianti di compostaggio? “Macchè. A questo stiamo provvedendo da soli come Ambito e ovviamente mi riferisco al Bacino Lecce 2 che presiedo. L’impianto (“già sono stati pubblicati i bandi di gara ed entro giugno tutto dovrebbe essere pronto”) sarà realizzato a Melpignano”. Ma mancano sempre i termovalorizzatori per chiudere il ciclo. “Il Governo, tra le cui fila c’è Alfonso Pecoraro Scanio, campano, ne ha previsti tre d’urgenza in quella regione oggi in crisi. La speranza è che proprio quell’emergenza spinga i nostri amministratori regionali a rivedere la loro posizione. Anche perché ci sono progetti approvati e già affidati alle ditte che ne hanno vinto il bando, a cui, diversamente, bisognerà pagare i danni”.
[pagebreak]
“Di questo passo anche noi come la Campania”
Tornando a noi: da qui a quest’estate corriamo il rischio anche nel Salento di restare sommersi dalla spazzatura? “Il Bacino Lecce 2 è certamente in emergenza perché con questo sistema di smaltimento, non appena la discarica di Grottaglie o Fragagnano smetterà di ricevere rifiuti per una settimana, ci porterà al collasso. L’anno scorso è successo due volte: a maggio ed il 14 agosto, quando il presidente della Provincia, Giovanni Pellegrino, ha dovuto firmare un’ordinanza speciale perché potessimo far confluire i nostri rifiuti ad Ugento altrimenti avremmo avuto in piena stagione estiva tutti i rifiuti per strada. Lo scenario campano visto in tv lo avremmo avuto in casa se non fosse stato per il sindaco di Poggiardo, Silvio Astore, che si è assunto tutte le responsabilità per la sua discarica, nonostante la puzza, e per il sottoscritto, che insieme all’assessore provinciale Gianni Scognamillo, il 14 agosto, era sulla discarica di Ugento per redigere rapporti e cercare una soluzione. Senza Poggiardo ed Ugento avremmo avuto i rifiuti per strada fino al 26 agosto, cioè quando riaprirono Grottaglie e Fragagnano. L’impianto di Poggiardo è sotto gli occhi di tutti, non funziona bene, e contemporaneamente è stata chiusa la migliore discarica che avevamo in provincia, quella di Nardò Castellino. Rispetto a Cavallino ed Ugento, è dieci volte meglio: queste ultime hanno un’altezza di dodici metri e continuano a ricevere; Nardò ha 3 metri con la buca aperta ed è chiusa! Occorrerebbe un po’ di capacità decisionale in più per non essere continuamente in crisi. L’ATO Lecce 2, che tra i pugliesi è quello più avanti con il lavoro (“Consorzio perfettamente costituito, pubblicate le gare per un gestore unitario, bandi già pubblicati per l’impianto di compostaggio, ecc.”), paradossalmente, per colpa della chiusura della discarica di Nardò, è anche il Bacino oggi più in difficoltà”, conclude amaro Silvano Macculi.
[pagebreak]
In breve
I rifiuti organici (ad es. gli scarti alimentari) non sono appetibili per un Inceneritore in quanto hanno un basso potere calorico (contengono acqua); anche i metalli ed il vetro non possono essere inceneriti. Altri materiali, quali la plastica (che quando brucia disperde molti inquinanti tossici che difficilmente si possono trattenere), la carta ed il legno, poiché hanno un buon potere calorico, sono molto apprezzati (anche i cretini sanno che la carta è bene riciclarla!). Non dobbiamo dimenticare che un Inceneritore ha lo scopo di produrre energia elettrica dalla combustione (i gas prodotti muovono la turbina che trasforma energia meccanica in elettrica), quindi il potere calorico è importante! Il guadagno di chi gestisce un Inceneritore consiste “anche” nel vendere energia! Brevemente proviamo ad elencare le tipologie di rifiuto che “possono” essere incenerite. Il Rifiuto Urbano “tal quale”: si tratta di un rifiuto che, per l’appunto, non viene differenziato a monte (quindi così come raccolto). Tramite una separazione (grossolana) di materiali ingombranti e di metalli, se autorizzato dalla Regione, un Inceneritore può bruciare questa tipologia di rifiuto. La Frazione Secca: rifiuto urbano indifferenziato (cioè “tal quale”) o proveniente da una raccolta separata (ossia un rifiuto dal quale sono stati rimossi parti ingombranti e metalli) sul quale viene eseguita una selezione meccanica (vagliatura manuale o automatica). Il rifiuto così costituito può essere utilizzato come combustibile (in qualità di Frazione Secca) da Inceneritore se autorizzato dalla Regione. CDR (ossia Combustibile Derivato da Rifiuti): è il risultato del processo di “raffinazione” della Frazione Secca. In buona sostanza, su questa tipologia di rifiuto si eseguono ulteriori operazioni: triturazione, essiccamento, addensamento, eventuale possibile miscelazione con rifiuti ad elevato potere calorico quali le plastiche, le gomme, il legno, ecc. E’ bene comunque dire che il CDR deve rispondere ad un minimo di requisiti che tengano conto del contenuto di metalli, ceneri, cloro, umidità, ecc. --------------