23.6.2009 Né più tasse né meno tasse: ma spostarle da reddito e lavoro al consumo delle risorse di Lucia Venturi
LIVORNO. Il presidente francese Sarkozy ha presentato ieri le proposte per la seconda fase del suo settennato all’Eliseo, che puntano sull’aumento del debito pubblico e sullo spostamento del peso fiscale dal lavoro all’inquinamento. «L’idea di una Francia senza fabbriche e senza operai è un’idea folle – ha dichiarato Sarkozy- E’ una scelta strategica. E’ a nome di questa scelta strategica che la tassa professionale deve essere soppressa. Questa riforma sarà l’occasione per ripensare la nostra fiscalità locale. E’ con la stessa determinazione che sostengo che dobbiamo andare il più possibile verso la carbon tax. Più tasseremo l’inquinamento più potremo alleggerire i carichi che pesano sul lavoro. E’ un impegno immenso. E’ un impegno ecologico. E’ un impegno per il lavoro» (cfr l´altro articolo di oggi). Un approccio assai diverso da quello che pare essere il fulcro della manovra d’estate che il prossimo Consiglio dei ministri si appresta a varare: aiuti fiscali per le imprese che reinvestono gli utili (senza specificare in quale direzione), un premio occupazione per le imprese che non licenzieranno gli operai alla fine della cassa integrazione e un nuovo meccanismo per velocizzare i pagamenti da parte della pubblica amministrazione alle aziende, ovvero per saldare un debito pregresso.leggi tutto su http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=20233
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16.6.2009 I batteri ora producono anche energia elettrica leggi in http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=20130
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17.6.2009 La lezione delle urne europee: il riformismo è ecologista o non è di Massimo Scalia
http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=20131
ROMA. La patria non ha bisogno dei corruschi bagliori che la falsa gloria militaresca e “imperiale” del populismo fascista proponeva. Essa tende a coincidere col perimetro delle azioni di governo. Azioni che si sono dematerializzate in annunci e fiction TV: i soldi non sono arrivati in Abruzzo, i rifiuti ingombrano ancora la Campania (e anche Palermo), oltre un milione di disoccupati non ha sussidi, l’immigrazione è in costante aumento e in nome della sicurezza si fa la faccia feroce contro i boat people del Mediterraneo che rappresentano una quota largamente minoritaria dei clandestini.
La famiglia, nella quale sono da tempo crollati i valori educazionali e di autorevolezza come ci testimoniano i nostri amici che insegnano nella scuola dell’obbligo – ahimè un’altra croce –, è concepita come pura sede economica capace di accumulare risparmio, vedi il “piano casa” nella sua forma originaria. E come sede fisica dove ognuno può individualmente ricevere dal tempio catodico (oggi LCD o plasma) i devastanti messaggi di una subcultura di massa, dell’incitamento al consumo, del richiamo alla paura e all’esclusione. Una famiglia che, insieme al “diritto alla vita”, è stata ed è per il governo Berlusconi affabulazione e merce politica per uno scambio accettato e promosso dal Vaticano ai livelli morali più bassi.
Altra peculiarità negativa che deve affrontare il riformismo in Italia è il peso della criminalità organizzata, non solo nelle aree del Paese nelle quali esercita un controllo diretto su territorio e esponenti politici. Negli anni, infatti, la sua attività si è estesa dai settori “tradizionali” della prostituzione e dei vari racket al narcotraffico su scala internazionale e, nella geografia italiana, a regioni prima “immuni”. Ad esempio, lungo l’asse Nord – Sud attraverso il link dello smaltimento illecito dei rifiuti pericolosi, o a quello in parte inverso della sabbia, depredata dai fiumi del Sud per le costruzioni che crollano al Centro e al Nord. Proprio a causa della sua natura eminentemente “parassitaria” – la mafia “imprenditrice” resta un’eccezione e un tema per brillanti sociologi – l’attività mafiosa si è trovata sul trampolino di lancio quando la finanziarizzazione dell’economia è diventata un must in tutto il mondo. E non è quindi una battuta dire che il cervello di molte operazioni si trova oggi più a Milano che a Palermo. Il “fatturato” annuo in Italia della criminalità organizzata supera agevolmente il 10% del PIL ed è il promotore di un buon terzo di quella marea che è l’economia in nero, valutata in circa il 25% del PIL. Distorsioni incredibili delle attività e del mercato sono la conseguenza: un vero e proprio cappio che strangola le potenzialità del Sud, ne soffoca la società, induce comportamenti e cultura da proselitismo, ripropone insomma in termini nuovi e più drammatici l’irrisolta questione meridionale.
Per contro, l’Italia del Nord ha livelli economici più elevati delle mitiche nazioni scandinave, e includendo Toscana, Umbria e Marche si trova sempre al top in Europa. Questo è, insieme all’inefficienza dell’amministrazione centrale, “romana”, il nucleo “razionale” del secessionismo leghista.
Il successo di Rita Borsellino – seconda in preferenze per il PD dietro Sassoli, ma nella circoscrizione insulare disertata dagli elettori – ha trascinato il PD siciliano, dopo il duro scontro con coloro che non la volevano in lista, fino alla percentuale nazionale, da quelle umilianti in cui si trovava a giacere. Questo successo fa riflettere sul tema della legalità, che è un elemento fondante la strategia riformista, non una declamatoria querelle di routine, e che può divenire identificazione e richiamo nella sua veste più rigorosa e seria, lontana sia dal populismo giustizialista alla Di Pietro che da quello protestario alla Santoro o forcaiolo alla Travaglio. Populismo e criminalità organizzata, i loro frutti velenosi: macigni sul percorso del riformismo da fare. Ma c’è poi una base che dia credibilità al progetto?
Approfondimenti: http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=20107
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SUI RIFIUTI IN CAMPANIA L’UE CONDANNA L’ITALIA
Fonte: AGIM La Corte Europea per i Diritti dell’Uomo accoglie il ricorso de La DESTRA. Con una procedura d’urgenza, la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo accoglie appieno il ricorso de La DESTRA sulla crisi dei rifiuti. Il Tribunale di Strasburgo chiede al Governo italiano di rimborsare immediatamente i cittadini residenti in Campania per il grave danno economico, biologico ed esistenziale subito dalla scorsa emergenza rifiuti. La Corte Europea, inoltre, chiede all’Italia di individuare e punire i responsabili del disastro che ha devastato l’immagine della regione e contaminato la salute e l’economia di quanti vivono ed operano in Campania.
da http://www.iniziativameridionale.it/agenzia.asp?Id=7989 Agenzia del 23 giugno 2009
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23.6.2009
Come qualsiasi bene di consumo, anche le automobili diventano rifiuto- sentenza della Corte di Cassazionene
leggi http://www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=20240
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24.6.2009 Milena Gabanelli: "In Italia si parla di nucleare e non di rifiuti" di Emanuele Bigi in http://spettacoli.tiscali.it/articoli/libri/09/06/gabanelli_ecofollie_intervista_743.html
Milena Gabanelli ha bisogno di poche presentazioni, basta citare Report (Raitre) e il gioco è fatto. La giornalista televisiva con le sue inchieste taglienti ha spesso fatto tremare i polsi a qualcuno di grosso portando alla luce ciò che fino a un momento prima era sotterraneo. Di solito scatena il putiferio, ormai non si contano più le cause legali contro il programma ma “per ora sono tutte andate a vuoto”, afferma la freelance. È una giornalista purosangue, lontana dai salotti mondani (“altrimenti sarei influenzabile”) e da ottobre è pronta a ripartire con la grinta di sempre. Intanto per chi volesse ripassare è uscito per Bur-Rai Eri il cofanetto (libro e dvd) Ecofollie firmato anche dai collaboratori Sigfrido Ranucci, Paolo Mondani, Michele Buono e Piero Riccardi. Sono tre inchieste (L’eredità, L’oro di Roma, Il piatto è servito) che parlano di ambiente, dalle scorie nucleari seppellite in giro per l’Italia che attendono da decenni di essere smaltite, agli affari dei rifiuti soliti urbani, allo sfruttamento del terreno fino all'osso per produrre cibo, poco nutriente.In Italia si vuole ritornare al nucleare ma non si sa dove piazzare le vecchie scorie, non è che si sta facendo il passo più lungo della gamba?
“In Italia si parla di nucleare e non di rifiuti, nel nostro paese sembra impossibile trovare i luoghi dove portare le scorie, nessuno le vuole. Perché in Francia e in Germania li trovano? Perché si muovono coinvolgendo le popolazioni locali, non le escludono dai controlli in modo da rassicurarle. Da noi si mettono in agenda le conferenze Stato/Regioni, è giusto, ma se non vengono coinvolti i cittadini nascono i comitati del 'no ad ogni costo', spesso controproducenti”.Quanto ai rifiuti urbani, la differenziata fa acqua da tutte le parti in certi casi.
“Nell'inchiesta inserita nel dvd si parla di Roma e della discarica di Malagrotta, lì non esisteva il confine tra pubblico e privato, per questo che gli obiettivi non si raggiungevano. La nostra classe politica è vecchia di vent'anni, ma si fa sempre in tempo a ricordare ai soggetti interpellati certe questioni. Anche se è molto complicato”.Una classe politica che la metà degli italiani accetta.
“Forse molti non la conoscono a fondo o forse alla fine siamo tutti uguali, basta guardarsi allo specchio e chiedersi: tutto questo mi va bene? Mi riconosco? Io quando mi guardo allo specchio mi faccio schifo. Non serve lasciar correre altrimenti dal dito si prendono il braccio, ci vuole volontà, dopo le otto ore di lavoro bisognerebbe avere la forza di promuovere attività di quartiere e di condominio. C'è molta gente che si indigna, ma non scommette un po' di tempo. Se si vuole lasciare ai nostri figli una società diversa bisogna spendere più tempo e non rimanere imprigionati in casa”.Qual è la cosa più incredibile che le è capitata?
“Proprio l'altro giorno con il deragliamento del treno ho impiegato sette ore per arrivare a Roma da Bologna. Ogni volta che viaggio in treno il mio pensiero va a Mauro Moretti (amministratore delegato FS ndr) che ogni tanto dichiara: stiamo recuperando sui ritardi”.A proposito di ferrovie, è famosa la sua inchiesta sullo stato di sicurezza e sul servizio dei treni, come è andata a finire la vicenda?
“I quattro ferrovieri che avevano parlato erano stati licenziati, per fortuna poi sono stati reintegrati. A noi ci hanno chiesto 30 milioni di euro per danni all'immagine dell'azienda. Dopo quattro anni il giudice ha chiuso la causa perché non stava in piedi ordinando alle Ferrovie di pagare le spese legali. Non contenta l'FS ha fatto ricorso. Non ci sono i soldi per pulire i bagni dei treni ma per le cause che non reggono sì. E stiamo pagando tutti”.L'informazione può arrivare fino a un certo punto ma non può fare miracoli.
“Può smuovere le coscienze. Dà la possibilità di scegliere. Se le persone sanno cosa produce il nucleare forse decidono di consumare meno energia e appoggiarsi ad altri metodi, se non sa nulla si beve tutto quello che gli viene detto. Noi ci limitiamo a raccontare in maniera convincente i fatti cercando di dimostrare con documenti alla mano come stanno le cose, e assicuro, non è affatto facile. Poi ognuno decide come agire e agire significa comportarsi in un modo piuttosto che in un altro”.Dall'Iran fanno fatica a uscire notizie, come giudica la situazione?
“È una rivolta che ha dimensioni preoccupanti, la stampa è veramente imbavagliata, e lì si rischia la pelle. Grazie alla nuova tecnologia, ai telefonini di ultima generazione, riusciamo a vedere le immagini trasmesse dai telegiornali, se fosse accaduto dieci anni fa ne sapremmo molto meno e avremmo avuto un paese blindato”.Si fanno sempre meno inchieste sui giornali o in tv, come mai?
“Se ne contano poche, però finora nessuno ci ha puntato le canne mozze in testa, è anche una questione di volontà, lo facciamo noi che siamo freelance e non lo fa chi è dipendente. Certo è molto faticoso, ci si deve credere e bisogna avere pochi amici, devi decidere di non accettare regali e di non andare a svernare o al mare a casa di qualcuno che conta perché poi hai un prezzo da pagare”.Si sente responsabile verso la gente?
“Il dramma è quando vado al supermercato e mi fermano per chiedermi cosa comprare. 'Io prendo quello che dice lei', mi dicono. È li che si insinua la vera responsabilità”.Le piacerebbe investigare sulle feste a Villa Certosa?
“Non vedo l'ora, vorrei anche partecipare, comunque non credo di avere i numeri e l'età giusta” (sorride). --------------------------
DISCARICHE ABUSIVE a Taranto e in Puglia
Dall'inizio dell'anno, le Fiamme gialle del Comando regionale Puglia della Guardia di finanza, hanno sequestrato 74 aree destinate a discariche abusive, oltre a 182.600 tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi. In totale in questi sei mesi 206 persone sono state denunciate.
htttp://www.apcom.net/newscronaca/20090624_084400_1330759_64910.html
(AGI) - Lecce 29, giu.- Una discarica abusiva di 300 metri quadrati e' stata posta sotto sequestro a Lecce in via Vecchia Surbo dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato. In particolare, si tratta di un'area estesa su tre lotti di terreno pubblico sui quali era stato abusivamente abbandonato un considerevole quantitativo di materiale di risulta edile, frigoriferi, mobili, materassi, sanitari, bitume, pneumatici, vetri ed alcune canne fumarie di eternit. http://www.agi.it:80/bari/notizie/200906291640-cro-rt11164-rifiuti_discarica_abusiva_sequestrata_a_lecce