NUCLEARE
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=3317
Nucleare, tutti i commenti all'approvazione dei criteri di scelta dei siti
[ 10 febbraio 2010 ] Energia
Nucleare, tutti i commenti all'approvazione dei criteri di scelta dei siti
LIVORNO. «Il Governo insiste su una scelta sbagliata che però vuole nascondere agli elettori. Con il provvedimento approvato oggi si confermano tutti i limiti del nucleare di Berlusconi: un forte impegno dello Stato che stravolge il mercato elettrico, fino a prevedere una campagna di propaganda pro-nucleare...
------------------
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=3315
[ 10 febbraio 2010 ] Energia
il Cdm approva i criteri di scelta dei siti. Ma sull’autorizzazione unica qualcosa non torna
Lucia Venturi
GROSSETO. La corsa con lo scadere dei termini pare riuscita al Governo che oggi al consiglio dei ministri ha definitivamente approvato il decreto legislativo che individua il percorso da seguire per riavviare il nucleare nel nostro paese. Termine ultimo per non far decadere la legge delega era infatti il 15 febbraio e nonostante i ritardi- rispetto alla tabella di marcia -con cui si è arrivati al varo del decreto legislativo che fissa i criteri necessari per poter individuare le aree idonee e alla nascita della Agenzia per la sicurezza nucleare, il percorso è definitivamente avviato...
----------------
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=3356
[ 11 febbraio 2010 ] Energia | Rifiuti e bonifiche
Battaglia istituzionale intorno al nucleare
FIRENZE. Il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola torna a sventolare il "brand" del nucleare denunciando il ritardo italiano in campo energetico «causato da scelte miopi. L'Italia rientra nel nucleare perché ci crede e ritiene fondamentale l'energia pulita e i costi stabili». Intanto il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo, sul quale sono stati acquisiti i pareri del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari, che in attuazione della specifica delega conferita al Governo opera il riassetto della disciplina sui criteri per la localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi. Il documento, sul quale si è scatenata la "bagarre" politica, regola inoltre le procedure per l'autorizzazione unica per la localizzazione, la costruzione, l'esercizio e la disattivazione degli impianti nucleari, con le relative misure compensative, e disciplina altresì le procedure per la localizzazione, costruzione ed esercizio di un Parco tecnologico comprensivo di un Deposito nazionale destinato allo smaltimento definitivo dei rifiuti radioattivi...
---------------------
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=3386
15 febbraio 2010
L'Idv lo ha annunciato ma si pone il problema di quali saranno le forze che faranno parte del comitato promotore
Basterà un nuovo referendum a sconfiggere il ritorno all'atomo dell'Italia?
Della Seta e Ferrante: «Strumento del tutto spuntato che da 15 anni fallisce il raggiungimento del quorum»
Lucia Venturi
GROSSETO. L'ipotesi di indire un referendum contro il nucleare è oggetto di discussione tra gli oppositori di questa scelta del governo di riportare il nostro paese a produrre energia attraverso l'atomo. L'ipotesi referendaria è già realtà per l'Italia dei valori , che ha votato al recente congresso la scelta di andare avanti per questa strada, nonostante gli appelli a ripensarci che soprattutto da parte delle associazioni ambientaliste impegnate nella battaglia al nucleare erano giunti alla segreteria del partito guidato da Di Pietro.
«Il referendum purtroppo in Italia è uno strumento che ha perduto smalto» aveva dichiarato il direttore di Greenpeace Giuseppe Onufrio. Sempre secondo Onufrio «spesso ( i referendum ndr) hanno generato delusioni anche quando sono stati vinti. Il referendum può servire soltanto ad avviare un dibattito pubblico, sul ritorno al nucleare, che in Italia non c'è ancora stato».
«Chiediamo ai promotori del quesito referendario di fermare, al momento, la loro iniziativa e di condividere con le altre forze una strategia comune di contrasto alle assurde politiche nucleari, nonché di avvio di reali politiche di contrasto al problema dei cambiamenti climatici» aveva scritto il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, in un articolo pubblicato da Il Manifesto.
Un appello lanciato anche da i Verdi, che assieme a Sinistra ecologia e libertà avevano lanciato l'ipotesi di un referendum assieme a Italia dei Valori ma sono adesso preoccupati che possa diventare uno strumento di lotta politica, anziché una leva per far emergere la volontà popolare contraria all'atomo...
-----------------
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=3457
Clamoroso! La legge delega sul nucleare decaduta per scadenza dei termini? 17 febbraio 2010
Clamoroso! La legge delega sul nucleare decaduta per scadenza dei termini?
GROSSETO. E' passata da due giorni la data del 15 febbraio, termine ultimo per l'approvazione del decreto legislativo che individua i criteri per l'individuazione dei siti idonei per realizzare gli impianti nucleari che il governo vuole per il nostro paese.
La delega nucleare al Governo prevista dalla Legge 99/2009 del 23 luglio "Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia", pubblicata sulla Gu del 1° agosto 2009, in vigore dal 15 agosto successivo
------------------------
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=3557
[ 23 febbraio 2010 ] Energia
In Australia i primi volontari ad ospitare una discarica di rifiuti nucleari? Sì, no, forse
FIRENZE. L'Australia è il secondo paese al mondo nella produzione di uranio (primo è il Canada) ma il governo di sinistra qualche mese fa (vedi greenreport del 13 ottobre 2009) ha deciso di non utilizzarlo in proprio rinunciando alla scelta nucleare, ma solo di esportarlo (ad esempio in Cina, Stati Uniti ed Europa). Sull'abbandono della "via" dell'atomo nel Paese c'è forte discussione, ma intanto l'esecutivo deve occuparsi di trovare il sito idoneo per la prima discarica nucleare del Paese, destinata ad ospitare rifiuti ospedalieri con isotopi radioattivi...
----------------------
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=3586
[ 25 febbraio 2010 ] Energia | Rifiuti e bonifiche
Spagna: la lotta contro i cementerios nuclear e i piccoli sindaci filonucleari del Sole 24 Ore
Umberto Mazzantini
LIVORNO. Oggi il "Sole 24 Ore" illustra in un articolo intitolato «Vogliamo le scorie nucleari» la corsa di alcuni piccoli comuni spagnoli ad arrivare primi per aggiudicarsi il deposito di scorie che dovrebbe essere realizzato in terra iberica, in particolare ci si sofferma sul ridente paesino di Ascó, in Tarragona, che «Ha imparato a convivere con il nucleare ormai da oltre due decenni. Il Comune, dalla metà degli anni 80, ospita infatti due degli 8 reattori che operano in Spagna, ma soprattutto spera di poter ospitare, a breve, il primo "cimitero" per lo stoccaggio di scorie radioattive della Spagna», ma la concorrenza sarebbe molto agguerrita: «Ci sono altri undici comuni sparsi su tutta la penisola, ingolositi dalla manna che sgorgherà da questo importante business e, a quanto pare, poco sensibili all'impatto ambientale che un investimento di questa portata potrebbe avere sul territorio, nonostante la provata sicurezza delle nuove tecnologie»...
..................
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=3590
[ 25 febbraio 2010 ]
Nucleare Usa: il Senato del Vermont chiude la centrale nucleare Yankee LIVORNO. Il Senato dello Stato Usa del Vermont ha votato a favore della chiusura della centrale nucleare di Vermont Yankee, di proprietà della Entergy, una compagnia della Louisiana, che aveva tentato in tutti i modi di ottenere una proroga per mantenere in attività un impianto vecchio di 38 anni.
--------------------------
PETROLIO
http://www.olambientalista.it/index.php/petrolio-provincia-bari-ricorre-tar-lazio/
Petrolio, Provincia di Bari ricorre al TAR del Lazio
25 febbraio 2010
“La Provincia di Bari si è costituita dinanzi al Tar del Lazio per sostenere le ragioni di illegittimità del decreto di autorizzazione alle indagine petrolifere a largo delle coste baresi. Una decisione presa per il bene del nostro territorio e della nostra comunità”. Lo annuncia il presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli, nel giorno in cui il Tar del Lazio ha rinviato all’11 marzo, per motivi procedurali, la discussione sull’istanza di sospensione dell’efficacia del decreto ministeriale con cui è stato concesso alla società inglese Northern Petroleum il permesso di ricerca di idrocarburi a largo delle coste pugliesi. “Abbiamo deciso di dire no alle ricerche di idrocarburi e alle conseguenti installazioni di piattaforme petrolifere – spiega Schittulli – per il bene della nostra terra”.
----------------
EOLICO
http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=3313
[ 10 febbraio 2010 ] Energia
La Cina raddoppia ancora. Record Usa
Eolico boom: 31% in più nel 2010
L’Italia sesta nel mondo
BRUXELLES. Il rapporto annuale del Global Wind Energy Council (Gwec) evidenzia che l'energia eolica installata nel mondo ha raggiunto a fine 2009 i 157,9 GW, con una crescita del 31% e con l'aggiunte di 37,5 GW.
--------------------------
SOLARE no fotovoltaico su terreni agricoli
Comunicato Stampa
Prima delibera comunale approvata per arrestare gli impianti fotovoltaici su terreni agricoli
Ad appena due mesi dal suo avvio, la “campagna nella campagna” avviata dal Movimento nazionale per lo Stop al Consumo di Territorio per arginare l’esponenziale moltiplicarsi di nuovi impianti fotovoltaici su terreni liberi inizia a punteggiare di atti concreti il suo percorso.
Giungono, infatti, segnali chiari da innumerevoli parti d’Italia: molte sono le Commissioni consiliari ed i Consigli Comunali già impegnati nell’analizzare e dibattere il controverso tema sul “come” limitare/impedire che i terreni agricoli possano finire per essere adibiti a “coltivazioni” di pannelli fotovoltaici. Un’attenzione quasi febbrile che ci conferma quanto il fenomeno fosse da porre sotto esame urgente e necessitasse davvero di un intervento chiaro da parte degli amministratori sensibili.
Siamo lieti di avere “lanciato un sasso” (in uno stagno evidentemente non immobile …).
Lo scorso 26 Gennaio abbiamo, con estrema soddisfazione, potuto anche salutare il giungere della prima delibera approvata nel segno del “Fotovoltaico SI’, ma non su terreni liberi”; si tratta del Comune di San Costanzo, in provincia di Pesaro Urbino nelle terre del Montefeltro, un paese di circa 4.900 abitanti che ha “bruciato” nel rush finale tutti gli altri Comuni italiani e che merita, dunque, la nostra “menzione d’onore” … La delibera, proposta dal suo Assessore all'Ambiente, Agricoltura e Turismo Ing. Gigliola Cattalani ed approvata dal Consiglio Comunale della cittadina pesarese, definisce un’integrazione al regolamento edilizio comunale vigente ed introduce un nuovo articolo interamente dedicato ai pannelli fotovoltaici ed alle fonti rinnovabili in cui spicca il seguente punto:
Nelle zone agricole non sono consentiti impianti fotovoltaici a terra ed altri impianti di produzione di energia di tipo autonomo, sono tuttavia consentiti impianti solari termici o fotovoltaici aderenti o integrati nei tetti degli edifici con la stessa inclinazione e lo stesso orientamento della falda e i cui componenti non modificano la sagoma degli edifici stessi.
Il testo completo della delibera è visibile al seguente link: http://www.stopalconsumoditerritorio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=248&Itemid=49
Questa prima delibera del Comune di San Costanzo segue molti altri segnali importanti: l’intervento del TAR di Lecce per fermare la realizzazione del devastante impianto eolico previsto sulla Serra di Ruffano; la delibera dei primi indirizzi per la prevenzione del consumo di suoli agricoli con impianti fotovoltaici e analoghi fatta dal Consiglio dei 10 Sindaci/Agenda 21 della “Marca della Due Province” in provincia di Torino (Caramagna Piemonte, Carignano, Carmagnola, Cavallerleone, Lombriasco, Piobesi Torinese, Osasio, Polonghera, Racconigi, Villastellone); il dibattito all'interno della Commissione Ambiente e Ecologia del Comune milanese di Vaprio d'Adda o dei Consigli comunali di Resana (Treviso), Campiglia Marittima e Suvereto (Livorno), Coazzolo (Asti) e decine di altri; la chiara posizione contraria all’utilizzo dei terreni agricoli per gli impianti fotovoltaici pubblicamente manifestata dalla Coldiretti (ad esempio nella provincia di Cuneo) e certamente utile per dimostrare che l’agricoltura moderna è attenta alla sostenibilità dei suoli e non privilegia le pure “speculazioni” del breve termine …
Il Movimento nazionale Stop al Consumo di Territorio, nato nel Dicembre 2008, è una Rete a cui aderiscono attualmente circa 16.000 cittadine e cittadini a titolo individuale ed oltre 200 tra Associazioni e Comitati organizzati (tra cui le principali organizzazioni ambientaliste italiane) che moltiplicano la quota degli aderenti al Movimento in funzione dei loro innumerevoli iscritti.
Nel Novembre dello scorso anno, il Movimento ha lanciato una specifica campagna nazionale per arginare l’espandersi incontrollato dei cosiddetti “campi fotovoltaici” su terreni liberi/agricoli, indicando come giusta alternativa quella di utilizzare per tali impianti i milioni di tetti di abitazioni e capannoni già edificati, nonché gli edifici pubblici e i parcheggi.
Quello del consumo di suolo/territorio è un problema su cui da anni si sono pronunciati numerosi scienziati e ricercatori, ma in Italia il tema è stato sempre considerato prettamente come un elemento di tipo “estetico” e per questo, dunque, non emergenziale. La campagna nazionale per lo “Stop al Consumo di Territorio” si è invece concentrata sugli aspetti più concreti della materia in questione ponendo alcune basi di riferimento attraverso sei “perché ?”:
1. Perché il suolo ancora non cementificato non sia più utilizzato come “moneta corrente” per i bilanci comunali.
2. Perché si cambi strategia nella politica urbanistica: con l’attuale trend, in meno di 50 anni buona parte delle zone del Paese rimaste naturali saranno completamente urbanizzate e conurbate.
3. Perché occorre ripristinare un corretto equilibrio tra Uomo ed Ambiente sia dal punto di vista della sostenibilità (impronta ecologica) e sia dal punto di vista paesaggistico.
4. Perché il suolo di una comunità è una risorsa insostituibile in quanto il terreno e le piante che vi crescono catturano l’anidride carbonica, per il drenaggio delle acque, per la frescura che rilascia d’estate, per le coltivazioni, ecc.
5. Per senso di responsabilità verso le future generazioni.
6. Per offrire a cittadini, legislatori ed amministratori una traccia su cui lavorare insieme e rendere evidente una via alternativa all’attuale modello di società.
Tutti gli aderenti al Movimento nazionale, firmando il manifesto nazionale, si sono impegnati a richiedere una moratoria generale ai piani regolatori e delle lottizzazioni, in attesa che ciascun Comune sviluppi una precisa “mappatura” di case sfitte e capannoni vuoti e pertanto hanno formulato una precisa sollecitazione: che si blocchi il consumo di suolo e si costruisca esclusivamente su aree già urbanizzate, salvaguardando il patrimonio storico del Paese.
Additando, nel contempo, ad esempio l'esperienza del Comune milanese di Cassinetta di Lugagnano, Comune che possiede la caratteristica di essere attualmente l’unico (ma sarebbe meglio dire: il primo …) municipio d’Italia dotatosi di un Piano Regolatore a “crescita zero”. Una decisione, importante e da imitare, che deriva da una condivisa visione di amministratori, tecnici e “semplici” cittadini e frutto di un lungo percorso di analisi e discussione partecipata, che ha portato l’intera comunità locale a scegliere collettivamente di azzerare la disponibilità comunale ad ospitare nuove edificazioni e di dirigere in alternativa ogni sforzo al recupero del patrimonio già esistente: residenziale, produttivo, commerciale.
Per maggiori informazioni: www.stopalconsumoditerritorio.it
---------------------
Comunicato n° 2/2010 del 2 Febbraio 2010 - Movimento nazionale Stop al Consumo di Territorio
Cara Amica e Caro Amico,
qualche sintetico aggiornamento sulle nostre attività per lo "Stop al Consumo di Territorio":
1. Campagna "SI' al fotovoltaico, ma non su terreni liberi": la discussione si allarga a macchia d'olio in tutto il Paese. Vi segnaliamo in particolare:
- la delibera dell'Agenda 21/Consiglio dei Sindaci di 10 Comuni della provincia di Torino: http://www.stopalconsumoditerritorio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=246&Itemid=49
- la decisione del Tar di sospendere i lavori per la realizzazione di un grande impianto fotovoltaico in località Miggianello (Scorrano-Botrugno): http://www.stopalconsumoditerritorio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=235&Itemid=76
2. Tre domande ai Candidati alle elezioni amministrative del Marzo 2010: data la positiva esperienza del "corposo" questionario sottoposto ai candidati lo scorso anno, abbiamo in mente di riproporre l'iniziativa per le prossime Regionali, Provinciali e Comunali del Marzo 2010. Queste volta con poche (pochissime ...) domande così da rendere ancora più semplice il "controllo" dopo i suffragi delle urne. A seguire trovate una prima bozza del documento che intenderemmo sottoporre in ogni zona d'Italia: inviateci con urgenza le vostre proposte di correzione e/o integrazione al documento che trovate qui: http://www.stopalconsumoditerritorio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=247&Itemid=49
3. Appelli: ne arrivano in continuazione e sono tutti di grande rilievo. Questa volta vi segnaliamo:
- LOMBARDIA: A Bergamo si cementificano gli Orti Storici http://www.stopalconsumoditerritorio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=241&Itemid=76
- TOSCANA: Dall'urbanistica del saccheggio alla costruzione collettiva della città http://www.stopalconsumoditerritorio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=243&Itemid=76
4. Adesione al Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua: In queste ore il nostro Movimento ha formalmente aderito alle importanti "battaglie" per la salvaguardia dell'acqua e della sua gestione pubblica, condividendone da tempo i principi e le modalità di azione (molti di noi sono, infatti, impegnati in prima persona da anni nelle battaglie per la salvaguardia dell'acqua e della sua gestione pubblica a livello locale).
Sarà nostra cura impegnarci sia per l'annunciata manifestazione del 20 Marzo e sia per il percorso referendario con cui cercheremo di dare una "spallata" definitiva al Decreto Ronchi. Per maggiori informazioni sulle attività del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua: http://www.acquabenecomune.org/
5. Come sempre, non perdetevi sul sito nazionale http://www.stopalconsumoditerritorio.it la rassegna stampa quotidiana di Eddyburg ("Eddyburg Le News") e la segnalazione dei principali appuntamenti direttamente organizzati dalle nostre sezioni o da nostri aderenti, in ogni parte d'Italia.
Buon lavoro a tutti ...
Alessandro Mortarino per Segreteria nazionale Movimento Stop al Consumo di Territorio
------------------------------------------ http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=3512
L'industria del solare termico a Scajola: nuove regole e più attenzione per le rinnovabili 19 febbraio 2010
L'industria del solare termico a Scajola: nuove regole e più attenzione per le rinnovabili - Sergio D'Alessandris *
Egregio Signor Ministro,
la settimana scorsa si è tenuta a Roma la Conferenza dell'Industria Solare (CIS-IT 2010) che ha messo sul tappeto una serie importantissima di questioni politiche ed economiche relative all'industria solare e del solare termico in particolare, che è il settore al quale appartengo e di cui intendo parlarLe in questa mia lettera.
Devo ammettere che sono rimasto molto sorpreso nel constatare l'assenza del Governo e del Suo dicastero di cui erano stati invitati due esponenti di prim'ordine: Lei, signor Ministro, e la Dott.ssa Romano afferente al Dipartimento per l'Energia.
Mi sembra di poter dire che il Governo ha perso un'occasione importante (la Conferenza ha contato 400 partecipanti e 60 relatori, nazionali e internazionali) per ascoltare, da una parte, quali sono le problematiche, prodotte sostanzialmente da un quadro legislativo incerto e "poco facilitante", di un settore in forte espansione e che sta reggendo di fronte alla crisi, e per illustrare, dall'altra, le politiche che intende mettere in atto per il raggiungimento degli obiettivi al 2020 posti dalla Direttiva 202020.
Mi preme molto sottolineare il fatto che stiamo parlando di un'industria meccanica e termoidraulica, quella del solare termico, comprendente piccole e medie imprese specializzate nel solare e grandi aziende termoidrauliche, che arrichisce di fatto il tessuto industriale italiano creando innovazione e occupazione e che presenta ad oggi un potenziale di produzione annua di pannelli solari termici di 1 GWth (pari a 1,4 milioni di metri quadrati).
Per quanto riguarda invece ciò che è già realtà, i numeri parlano chiaro: solo nel 2008 il mercato del solare termico ha prodotto 420 milioni di euro per 300 MWth prodotti con un totale installato di oltre 1 GWth: si tratta di un dato molto importante che esprime la raggiunta maturità di questo settore.
Mi piace inoltre sottolineare come il dossier Enea sugli Usi termici delle fonti rinnovabili, di recente pubblicazione, abbia messo in evidenza, di fatto recependo già l'approccio della Direttiva 202020 che mette sullo stesso piano energia elettrica ed energia termica, come, a parità di energia prodotta, sia più conveniente incentivare il termico. Per la Direttiva, infatti, produrre una certa quantità di energia termica o di energia elettrica è del tutto equivalente.
Ci chiediamo, allora, perchè mai non puntare in modo più convinto su questo settore visto che, come tutti sappiamo, produrre un kWh termico costa decisamente meno che produrre un kWh elettrico?
Alla luce di tutto ciò, considero quindi un'esigenza non più procrastinabile quella di indirizzare le politiche energetiche verso un riequilibrio dell'attenzione data a termico ed elettrico e verso una normativa che porti ad un uso efficiente e all'incentivazione di tutte le tecnologie rinnovabili grazie anche a norme chiare, facilmente applicabili e che garantiscano un arco temporale adeguato.
La invito quindi ad aprire un Tavolo di lavoro che permetta al nostro settore, rappresentato da Assolterm di cui mi onoro di essere Presidente, di presentarLe le proposte elaborate nell'ambito della Commissione Tecnica dell'Associazione sulle misure strategiche da attuare e sugli strumenti di sostegno più adeguati per il solare termico da mettere in atto nel breve e nel lungo periodo. Tutto questo in vista della scadenza del giugno di quest'anno per l'invio alla Commmissione Europea del Piano di Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili, nel quale, auspichiamo, che il solare termico possa avere un ruolo significativo.
Certo che Lei abbia a cuore lo sviluppo equilibrato ed efficiente di tutte le tecnologie rinnovabili, al fine di garantire la sostenibilità economica ed ambientale delle politiche energetiche del nostro Paese, confido nella Sua disponibilità a raccogliere la richiesta di confronto che con questa lettera ho inteso porLe.
* Presidente Assolterm
---------------------