rifiuti elettronici...
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RIFIUTI ELETTRONICI
http://www.ansa.it/ambiente/notizie/notiziari/rifiuti/20100201093835021030.html
(ANSA) - ROMA, 1 FEB - Rifiuti elettronici: risparmio energetico tale da soddisfare il consumo di energia elettrica di una cittadina di piccole dimensioni. E' il bilancio dell' attivita' del consorzio Ecolight nel 2009. ''Questo significa che la coscienza ambientale delle istituzioni pubbliche e quella dei cittadini e' decisamente aumentata - ha dichiarato Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight - il 2009 e' stato l'anno di piena operativita' della normativa che ha introdotto il nuovo sistema consortile di gestione dell'intero comparto dei Raee. E i numeri lo testimoniano: l'Italia, con una media di 3 kg per abitante, si sta avvicinando ai 4 kg pro capite fissati dal decreto 151/05; anche se e' ancora decisamente lontana dai valori che alcuni Paesi hanno raggiunto, con una media che supera i 10 kg per abitante''. ''La sfida che adesso si apre e' quella dell' 'uno contro uno'; una sfida importante per Ecolight, che rappresenta non solamente il primo consorzio nazionale per numero di iscritti, ma anche il punto di riferimento della Grande distribuzione organizzata avendo tra i propri consorziati il 90% della Gdo - ha concluso Dezio - il decreto di semplificazione che attendiamo di imminente pubblicazione potra' dare un apporto importante alla raccolta dei Raee per un loro giusto conferimento''. (ANSA). Y04-GU 01/02/2010 09:38
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2 FEBBR.http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=1051953
Dati raccolta 2009
Roma, 2 feb (Velino) - Dai dati preliminari del Centri di Coordinamento, sono oltre 192.000 le tonnellate di RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) provenienti da uso domestico ritirate presso i Cen...
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http://vitadigitale.corriere.it/2010/02/in_italia_192_mila_tonnellate.html
13/02/2010
In Italia 192 mila tonnellate di rifiuti "hi-tech"
Elettronica di consumo. La definizione che comprende l’universo dei prodotti hi-tech per le case — dalla tv al pc, dal cellulare alla console di gioco — nell’ultimo decennio è stata presa sempre più alla lettera, con un ciclo di vita degli oggetti che via via diventa più breve. Gli schermi televisivi sono sempre più desiderabili, i computer più veloci, i telefonini sempre più furbi. Risultato? Un mercato che non conosce crisi e oltre 192 mila tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) smaltite in Italia nel corso del 2009. Una massa di vetro, metalli e plastiche varie che corrisponde più o meno a 4 milioni di apparecchiature elettroniche giunte, per vari motivi, a fine vita.
Nello specifico, 7.500 tonnellate sono per esempio costituite da vecchi pc (con tastiere e mouse in disuso annessi), 9 mila da monitor per computer e ben 50 mila da apparecchi televisivi, quasi tutti ovviamente con tubo catodico. Circa l’80% dei materiali con cui sono costruiti questi oggetti hi-tech può essere recuperato, e deve esserlo in base al Decreto 151 del 2005. I metalli, passando dalla fonderia, diventeranno caffettiere e caloriferi; il vetro sarà impiegato in nuove tv destinate ai Paesi in via di sviluppo o in materiali per l’edilizia verde; le plastiche, oltre quelle utilizzate per il recupero energetico, daranno vita ad arredi da giardino. Un vero tesoro che esce dalle nostre case e che è gestito in Italia da una quindicina di operatori. Con il recupero del 30% del totale dei rifiuti Raee, leader sul territorio nazionale è il consorzio ReMedia, costituito da oltre un migliaio di aziende nazionali e internazionali che si occupano di informatica, elettronica, elettrodomestici e telecomunicazioni. «Siamo al lavoro da due anni proprio per sviluppare anche da noi la cultura del riciclo anche in questo campo», spiega il direttore generale Danilo Bonato. «Un traguardo quasi raggiunto, se consideriamo che nell’ultimo anno sono stati raccolti una media di 4 kg per abitante». In rete: cdcraee.it.
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http://www.ansa.it/ambiente/notizie/notiziari/inquinamento/20100222173535032963.html
AMBIENTE:ONU,PER INDIA E CINA EMERGENZA RIFIUTI ELETTRONICI
(ANSA) - ROMA, 22 FEB - I Paesi in via di sviluppo, India e Cina in primis, ma anche Africa e America Latina, devono prepararsi a gestire l'imminente e consistente aumento di spazzatura elettronica, o ''e-waste''...
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http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=3546
[ 23 febbraio 2010 ] Rifiuti e bonifiche
Unep: «Prepariamoci a gestire l’esplosione mondiale dei rifiuti elettronici»
LIVORNO. Durante il summit congiunto delle Convenzioni di Basilea, Rotterdam e Stoccolma, che si occupano di rifiuti pericolosi, in corso nell'ambito del Governing council meeting dell'Inep a Bali, in Indonesia, è stato presentato il rapporto "Recycling - from E-Waste to Resources" del Programma dell'Onu per l'ambiente (Unep) sottolinea che «La vendita di prodotti elettronici in Paesi come la Cina e l'India, in Africa e in America latina, dovrebbe esplodere nei prossimi 10 anni, il che potrebbe avere delle gravi conseguenze ambientali»...
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http://www.ilmanifesto.it/archivi/terra-terra/nocache/1/pezzo/4b840f1878ec1/
TERRA TERRA 23.02.2010 di Paola Desai
Montagne di e-rifiuti
Una vera e propria montagna di rifiuti elettronici sta crescendo nei paesi in via di sviluppo, e le Nazioni unite lanciano l'allarme. Cosa siano gli e-rifiuti è semplice: enormi quantità di vecchi computer, telefonini, macchine fotografiche digitali, lettori di compact disk, stampanti e altri oggetti elettronici. Scartati dai consumatori alla fine della loro «vita attiva», diventano un rifiuto tossico e nocivo. Andrebbero trattati come tali: smontati e smaltiti in impianti capaci di separare i metalli tossici, riciclare il possibile, smaltire il resto in tutta sicurezza. Invece computer etc finiscono per la gran parte in paesi «in via di sviluppo» dove vanno ad alimentare discariche selvagge, o sono smontati e riciclati senza nessuna particolare precauzione. Insomma: emorni quantità di e-rifiuti si stanno accumulando in paesi come la Cina, l'India e diverse nazioni africane, avverta un allarmatissimo rapporto dell'Unep, il Programma dell'Onu per l'ambiente - che paventa gravi conseguenze per la salute umana e l'inquinamento ambientale nei paesi che li ricevono.
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NORMATIVA UE RIFIUTI
http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?del=20100201&fonte=TLB&codnews=724 1 FEBBRAIO 2010
Ambiente, necessario organismo UE per normativa europea su rifiuti
(Teleborsa) - Roma, 1 feb - Uno studio della Commissione europea pubblicato oggi raccomanda l'istituzione di un organismo europeo specifico incaricato di sorvegliare l'attuazione e l'applicazione della normativa UE sui rifiuti.
Lo studio, si legge in una nota di Bruxelles, fa parte di una serie di iniziative della Commissione per migliorare la gestione dei rifiuti e garantire che rispetti le norme fissate dall'Unione europea a tutela dei cittadini e dell'ambiente....
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http://www.terranews.it/news/2010/02/bruxelles-chiede-l%E2%80%99istituzione-di-unagenzia-europea-sui-rifiuti
Bruxelles chiede l’istituzione di un'agenzia europea sui rifiutiInviato da redazione il Mer, 03/02/2010 - 17:30 Ambiente
Agenzia Bruxelles ecomafie normativa rifiuti Ue
Alessandro De Pascale
CONTROLLI. La Commissione sollecita la sorveglianza, l’attuazione e l’applicazione della normativa europea di settore. Troppe discariche fuorilegge, business delle ecomafie, infrastrutture inesistenti. Illegale un quinto delle spedizioni.
La Commissione europea da tempo è impegnata in una serie di iniziative per migliorare la gestione dei rifiuti. Ma soprattutto continua il muro contro muro tra Bruxelles e Paesi membri sulla sorveglianza, l’attuazione e l’applicazione della normativa europea di settore. Troppe deroghe alle leggi comunitarie, procedure di infrazione aperte, mancata attuazione del ciclo integrato dei rifiuti che dovrebbe consentire di ridurne la produzione, incentivando recupero e riciclaggio.
Per non parlare dello smaltimento illegale di rifiuti, tuttora diffusissimo, delle numerose discariche che non soddisfano i parametri stabiliti da Bruxelles e alcuni Stati membri che non dispongono ancora delle infrastrutture di base per il trattamento della spazzatura. E così la Commissione europea ha pubblicato ieri diversi studi. Il primo spiega le ragioni alla base della necessità di istituire un organismo europeo incaricato di controllare prima di tutto l’attuazione delle tre direttive quadro (la 91/156/Cee sui rifiuti; la 91/689/Cee per quelli pericolosi e la 94/62/Cee sugli imballaggi) ma soprattutto la loro corretta applicazione.
Anche perché dal secondo rapporto viene fuori che quasi un quinto delle spedizioni di rifiuti ispezionate dalla Commissione, nell’ambito delle misure di controllo dell’applicazione adottata dagli Stati membri, era illegale. «Sono state effettuate oltre 10mila ispezioni su trasporti e diverse centinaia nelle imprese». Con l’allargamento ad Est dell’Unione europea la situazione, secondo Bruxelles, sta sfuggendo di mano. Anche la rete di funzionari Ue Impel, si è resa conto del traffico illegale di rifiuti dai Paesi dell’Ue verso l’Africa e l’Asia in violazione della Convenzione di Basilea, che vieta l’esportazione dei rifiuti pericolosi.
In pratica quello che ambientalisti e inchieste sia giudiziarie che giornalistiche hanno dimostrato da anni. Un problema cui bisogna aggiungere la costante crescita sia della produzione di rifiuti, quella europea è di circa 2,6 miliardi di tonnellate l’anno di cui quasi 90 milioni sono classificati come pericolosi, che dei trasferimenti. Quelli legali quasi sempre riguardano l’esportazione di rifiuti “verdi” non pericolosi (contenenti sostanza vegetale per almeno il 50 per cento del peso) per la quale però esiste un obbligo di informare le autorità del trasferimento, quasi sempre omesso.
«Le attuali carenze nell’attuazione e nell’applicazione della normativa - si legge - sono all’origine dello scarico illegale di rifiuti praticato su larga scala e del gran numero di discariche e di altri siti e infrastrutture che non rispettano le norme europee. In alcuni Stati membri le infrastrutture per il trattamento dei rifiuti sono inadeguate o inesistenti. L’elevato numero di casi di spedizioni illegali di rifiuti suscita inoltre preoccupazione crescente».
Secondo la relazione la nuova agenzia europea costerebbe quasi 16 miliardi e mezzo di euro l’anno. Ma la Commissione si è riservata di condurre nel corso del 2010 un’analisi approfondita del rapporto costi-benefici di quest’operazione. La piena attuazione della legislazione Ue sui rifiuti, sempre secondo Bruxelles, ridurrebbe le emissioni di gas a effetto serra, compreso il metano prodotto dalle discariche (biogas), di quasi 200 milioni di tonnellate di CO2 all’anno.
Senza contare i benefici economici per il sistema: eque condizioni di concorrenza per le imprese europee, migliori opportunità per l’innovazione e un accesso più agevole a preziose materie prime secondarie. Per il commissario all’Ambiente Stavros Dimas «il rispetto della normativa dell’Ue è fondamentale se vogliamo conseguire l’obiettivo principale della legislazione sui rifiuti, ossia proteggere la salute dei cittadini europei e preservare l’ambiente. Dobbiamo esaminare tutte le possibilità, compresa l’istituzione di un’agenzia a livello europeo che consentirebbe ai cittadini, all’ambiente e all’economia dell’Unione di trarre i massimi benefici dalla normativa».
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http://www.greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=3545
[ 23 febbraio 2010 ] Rifiuti e bonifiche
Rifiuti: Escap e fondazione Gates presentano il progetto “Turn Trash into Cash”
La gestione informale salverà le città dell’Asia-Pacifico?
LIVORNO. La Commissione economica e sociale dell'Onu per l'Asia e il Pacifico (Escap) ha inaugurato a Dacca un'iniziativa intitolata "Turn Trash into Cash" (rifiuti contro denaro liquido), finanziata dalla Bill and Miranda Gates Foundation, che ha l'obiettivo di migliorare la gestione dei rifiuti nelle città dell'Asia-Pacifico, nel rispetto dell'ambiente. Il progetto è stato presentato nella capitale del Bangladesh durante il Regional exposure workshop on Pro-poor & Sustainable Solid Waste Management for Secondary Cities and Small Towns, iniziato ieri e che si concluderà il 24 febbraio...
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