Rifiuti dalla Campania a Taranto ... finalmente qualcuno smaschera la carità pelosa di Vendola
VENDOLA, TIENITI IL MILIONE TARANTOGGI - 7-8 dicembre 2010
Avevamo pensato di aver calcato un po’ la mano diversi giorni fa, quando paragonammo Taranto ad una delle tante colonie italiane dell’Impero economico dei signori del Nord, venduta anima e corpo per conto di interessi che conferiscono ai nostri politici locali e regionali, il misero ruolo di moderni vassalli e valvassori. Ed invece, nostro malgrado, siamo stati ancora una volta dei piccoli profeti in patria. Perché il sistema usato nella questione dei rifiuti campani dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, è l’esempio perfetto del più bieco e infido colonialismo moderno. Senza minimamente tenere in alcuna considerazione il parere dei cittadini di Taranto e Provincia (ho come l’impressione che la plebe del Medioevo e dell’epoca moderna avesse più peso sociale e politico di quello che ha adesso), si dispone del loro territorio e delle loro vite, facendone merce di scambio per un accordo politico di caratura regional-nazionale. D’altronde, il presidente Vendola, da buon menestrello e cantastorie di questa epoca quale egli é, ha creduto di imbonire i tarantini attraverso la favella della solidarietà nazionale, tessendo lodi per la magnanimità con cui accettano che i rifiuti della Campania siano smaltiti nelle discariche adiacenti le loro case e le loro campagne, "dimenticando" un piccolissimo particolare: quello dire fino in fondo tutta la verità.
E cioè che, una volta sedutosi a quel tavolo chiamato Potere, ha pensato bene di mettere nel piatto le tre discariche di Taranto e Provincia (come se fossero qualcosa di sua proprietà) per ottenere in cambio la firma del Governo nazionale sull’approvazione del Piano di Rientro Sanitario 2010-2012 (leggasi 500 milioni di euro in arrivo per la Regione Puglia), consentendo in questo modo una facile e rapida soluzione per liberare l’esecutivo dall’impasse della gestione dei rifiuti campana, aprendo i cancelli delle tre discariche tarantine.
Ma come ogni buon colonizzatore che si rispetti, Vendola ha completato la sua opera "donando l’astronomica" cifra di un milione di euro alla nostra comunità, come risarcimento per il disturbo arrecato con l’arrivo dei rifiuti campani, dividendo la cifra in questione a metà: 500 mila euro per la provincia di Taranto e 500 mila euro per i singoli comuni. Per una casuale coincidenza numerica, é la storia del mondo degli ultimi 500 anni: arrivano, depredano tutto quello che c’è, impongono i loro governi e solo alla fine, per garantirsi fedeltà e tranquillità, donano qualche briciola dei loro imperi messi in piedi grazie alle "tue" risorse che nel frattempo sono diventate le loro. E che ti restituiscono, se va bene, attraverso una milionesima parte del loro reale valore. Visto che, anche in questo caso, è mancata al nostro governatore l’onestà intellettuale di dire ai cittadini che al consorzio Cite (che ha scelto le tre discariche incriminate ITALCAVE SPA di Taranto, ECOLEVANTE di Grottaglie (TA) e VERGINE SRL di Taranto), che ha vinto la gara di appalto pubblicato il 23 agosto 2010 in Gazzetta Ufficiale per appaltare il "servizio di smaltimento fuori Regione ed in territorio italiano di 61.000 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi, codice CER 19.12.12 (frazione umida tritovagliata), prodotti e stoccati negli Stabilimenti di Tritovagliatura e Imballaggio Rifiuti urbani (STIR) della Regione Campania", andranno la bellezza di 8 milioni di euro.
"Abbiamo assicurato alle comunità che si fanno carico di questo problema una compensazione di tipo economico che non è stata richiesta dai sindaci ma è stata una nostra scelta, perché è giusto che si possa parzialmente compensare il disagio". Il tono compassionevole è usato per preparare il terreno alla classica frase imbonitrice: "I sindaci sono stati molto maturi, molto civili e non hanno battuto cassa. Però bisogna anche compensare dal punto di vista economico il sacrificio di queste popolazioni". Sacrifico che ci è imposto di accettare senza alcuna possibilità di replica.
Come non bastassero queste frasi già di per sé inaccettabili, la soglia del ridicolo sarà definitivamente abbattuta quando tra qualche giorno dovremo anche sorbirci la lettura di una lettera che lo stesso Vendola scriverà ai Consigli comunali delle città tarantine, per far sentire loro "la vicinanza dell’istituzione regione e per spiegare dettagliatamente il senso dell’accoglimento dei rifiuti e il senso della solidarietà impossibile a non esprimersi di fronte a bambini ricoverati in ospedale per crisi respiratorie".
Ecco dunque la testimonianza diretta di come la politica, pur di perseguire i propri interessi, non è disposta a fare un passo indietro nemmeno di fronte alle vite di decine di bambini ammalati, inevitabile risultato di azioni e decisioni scellerate, proponendo loro come massimo esempio di solidarietà possibile, quello di continuare ad impestare l’aria delle loro città al di là di ogni umana comprensione.
Intanto, da oggi è previsto l’arrivo dei primi rifiuti nelle nostre discariche, che nel linguaggio del cantastorie Vendola, si trasforma magicamente in un atto d’amore di un intero popolo: "La situazione campana non si sarebbe risolta se non fosse scesa in campo la Puglia. Eravamo l’unica regione (insieme forse con Toscana ed Emilia Romagna) in grado di prendersi la monnezza campana, dei nostri fratelli campani. E abbiamo deciso di farlo". Dunque, sollevate i calici oh miei cari concittadini tarantini: dopo la fabbrica siderurgica più grande e "pulita" d’Europa, da oggi potremo fregiarci anche della medaglia al valore per solidarietà nazionale. Poco importa se, continuando di questo passo, nessuno di noi sarà in grado di poterla ritirare al Quirinale: ci penserà Vendola a rappresentarci tutti. Bambini ammalati compresi.
Gianmario Leone