Salute e ambiente: quale rapporto?
Convegno di studi svoltosi sabato 15 gennaio 2011
a Potenza presso l’Università degli Studi della Basilicata
“No agli inceneritori”: sulle note di “Glory, Alleluia”, Paul Connett, instancabile divulgatore della strategia “Rifiuti zero”, ha trascinato nel canto l’intera aula magna dell’Università della Basilicata, chiudendo il convegno di studi “Salute e ambiente: quale rapporto?”.
Una giornata fitta di interventi, organizzata dalla presidente dell’Associazione Tutela Ambiente e Salute di Basilicata (EHPA), prof.ssa Albina Colella ordinario di Geologia presso l’Università di Potenza, che ha parlato dell’inquinamento ambientale e delle sue fonti.
Tra i relatori: docenti di discipline scientifiche e giuridiche, medici e rappresentanti di diverse organizzazioni. Ad essi è stato affidato il compito di approfondire il nesso esistente tra inquinamento ambientale e sistema di smaltimento dei rifiuti basato sul conferimento in discarica o sull’incenerimento, l’importanza del ruolo delle associazioni nel processo civile e penale, il pericolo delle ecomafie.
Per quanto riguarda l’inquinamento ambientale, il prof. Giovan Battista de’ Medici, docente di geologia applicata e idrogeologia presso l’Università di Napoli, ha esposto le problematiche relative ai siti delle discariche. Alla sua relazione ha fatto seguito l’intervento del prof. Salvatore Masi, ingegnere dell’università della Basilicata, che si è soffermato sull’impatto sanitario a medio e lungo termine delle discariche. Il prof. Sabino Rufo ha parlato invece della complessità della composizione del petrolio e del suo impatto ambientale. La dott.ssa Daniela Spera, del Comitato Taranto Libera, dell’inquinamento dell’aria a Taranto e dei rischi ad esso connessi.
L’aspetto sanitario è stato affrontato negli interventi degli oncologi e dei rappresentanti di Medici per l’ambiente (ISDE) e dell’Osservatorio epidemiologico-oncologico Basilicata (CROB). Oltre al nesso strettissimo tra salute e ambiente, si è parlato del valore della prevenzione e della costruzione di un quadro conoscitivo ambientale per l’identificazione delle aree a rischio (ing.M.Morigi dell’Isde). Soprattutto è stata messa in luce l’importanza e la necessità del Registro Tumori regionale nel monitoraggio delle situazioni di criticità ambientale. Ed è stato sottolineato come tale registro manchi soprattutto nelle regioni del Sud. In particolare il dott. A. Marfella, dell’Istituto Tumori di Napoli, ha sottolineato il valore della prevenzione primaria nella tutela, tanto dell’economia del sistema sanitario nazionale, quanto del diritto alla salute.
L’avv. Ivan Russo, del foro di Potenza, e il magistrato della procura di Salerno dott. V. Montemurro hanno approfondito, rispettivamente, gli aspetti di partecipazione delle parti e delle associazioni nei processi per la tutela della salute e dell’ambiente e il pericolo delle ecomafie in Basilicata.
Molto atteso dai presenti, l’intervento del prof. Connett, che insegna chimica dell’ambiente, non ha deluso le aspettative e ha occupato buona parte della sessione pomeridiana.
L’illustre docente statunitense ha presentato i dieci passi per una strategia “Rifiuti zero”. Un programma positivo e propositivo che offre una speranza per il futuro. Una strategia che sostituisce all’incenerimento dei rifiuti il riciclaggio e la raccolta “porta a porta”; il recupero mirato al riutilizzo dei materiali e degli oggetti; la creazione di centri di ricerca e separazione della frazione residua; il conferimento, in discariche temporanee e controllate, della percentuale minima di materiali non riciclabili o riutilizzabili. Tale strategia si regge su tre pilastri: la responsabilità industriale, nella produzione di materiali riciclabili e nell’abbattimento degli imballaggi; la responsabilità delle singole comunità locali, nel proporre e praticare la raccolta “porta a porta”; una buona leadership politica, trait d’union tra industria e comunità locali, che pianifichi un’efficace politica di gestione dei rifiuti.
Alla successiva tavola rotonda hanno preso parte esponenti di associazioni ambientaliste e della comunicazione, ricercatori e professionisti di varie discipline. Per il comitato Vigiliamo per la discarica, Etta Ragusa ha presentato la situazione della provincia jonica, attanagliata dal 1999 nella morsa di tre discariche per rifiuti speciali - Italcave (Statte), Vergine (Lizzano), Ecolevante (Grottaglie) – e recentemente mobilitata per l’arrivo dei rifiuti campani; ha parlato, sull’esperienza pluriennale dei comitati jonici, della necessità di una politica partecipata dal basso, nella quale la mobilitazione di piazza si coniughi con l’approfondimento delle questioni sociali, scientifiche e legali legate al problema discariche; e ha evidenziato la necessità di costituire una rete interregionale, sollecitazione che ha trovato il consenso unanime degli organizzatori e dei partecipanti. Inutile dire che il convegno si è protratto ben oltre il termine previsto ma ha suscitato aspettative e raccolto numerosi consensi. (L.R.)