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D'immondizia si muore

D’immondizia si muore. Se ne è parlato domenica 20 marzo 2011 nella sala del Centro polivalente di Carosino di Elio Tomaselli  

D’immondizia si muore
Domenica 20 marzo 2011. È già sera quando arriviamo nella sala del Centro polivalente di Carosino, dove siamo convenuti insieme a tutti gli altri comitati dei paesi intorno alla discarica Vergine. Il tema dell’incontro-dibattito è: d’immondizia si muore. La prof.ssa Elena Manigrasso, del comitato CarosiNodiscariche, ha organizzato i lavori. La puzza si sente anche qui ma le diossine arrivano ancora più lontano, trasportate di venti. Ce lo dice la dott.ssa Doria, pediatra e membro del comitato AttivaLizzano, che ci illustra le strette relazioni esistenti tra ambiente e salute. I dati che ci comunica con le sue diapositive sono poco rassicuranti. Gli effetti delle diossine prodotte dalle discariche, insieme ad altre sostanze tossiche, stanno facendo aumentare i casi di asma nei bambini in maniera allarmante. I polmoni dei bambini di Lizzano non si sviluppano più in maniera naturale poiché diventano ipoplastici, alla pari di quelli di Statte che vivono sotto le ciminiere dell’Ilva. Inoltre, le malefiche diossine agiscono negativamente anche sul sistema nervoso centrale. Insomma, attualmente a Lizzano, un bambino su tre è asmatico. I bambini sono la fascia più debole e noi sentiamo l’obbligo di fare qualcosa anche perché si sta registrando anche un notevole incremento delle malattie rare. Bisogna intervenire. Bisogna alzare il livello del monitoraggio sulle discariche, sia su quelle in esercizio che su quelle dismesse; infatti, il rilascio degli agenti inquinanti di una discarica dura almeno trent’anni. C’è poco da ridere o starsene alla finestra.
Il secondo intervento è del dr. Sapio, oncologo, che ci relaziona sulle discariche di RSU (rifiuti solidi urbani), impianti di cui egli si è occupato studiandone gli effetti e di cui dispone molti dati di parametrazione. Non ci sono dati, invece, perché nessuno li ha mai raccolti, (né Comuni, né Provincia, né Asl) sul rapporto tra le discariche e l’insorgenza dei tumori. Manca addirittura il Registro Tumori nella nostra provincia, strumento previsto dalla legge. Civilissima Taras! Sono stati finanziati ben due volte i registri, in anni diversi, e ambedue sono falliti. I soldi sono finiti e buonanotte al secchio. Sappiamo tuttavia che la città di Taranto produce il 90% di tutta la diossina d’Italia. E sappiamo anche che le diossine, associate al particolato (altre polveri) prima viaggiano in aria per molti chilometri e poi discendono nel terreno dal quale vengono poi assorbiti dalle piante, dalle verdure e dal foraggio, finendo nello stomaco degli animali. E dagli animali a noi passano tramite il latte e le carni. I rifiuti, dice, come ogni cosa della natura, non si creano e non si distruggono ma si trasformano, inquinando l’ambiente. Quindi sollecita a ridurre la produzione degli stessi, smettendo la pratica consumistica dell’usa e getta e spingendo al massimo sulla raccolta differenziata. Monteparano è arrivato a differenziare il 70% dei suoi rifiuti e non ci sono più i cassonetti per le strade. Sono all’avanguardia in tutta la Regione. Accenna poi al problema, molto dibattuto negli ultimi tempi, del benzo(a)pirene che, prodotto dagli idrocarburi degli scarichi delle macchine e dalle ciminiere, causa malformazioni nei neonati.
Poi accenna a un terzo problema, da tutti sottaciuto: le discariche abusive. In Puglia ce ne sono centinaia. E non si sa che cosa contengono. E sono molto più pericolose di quelle gestite.
Infine, l’ing. Todaro del Comitato Ambiente di Fragagnano, interviene in merito alle anomalie della discarica Vergine: una discarica che non si doveva fare, perché il sito non era idoneo. C’erano già altre discariche. È nata male e viene gestita peggio. La prima di quelle speciali, quella in contrada Mennole, è nata a 1750 metri da Fragagnano, contro i 2000 metri previsti e la seconda, quella in contrada Palombara, che è una naturale estensione della prima, presenta più anomalie che regolarità. Ma i signori che l’hanno autorizzata, nel 2005, senza studiare le carte, non sanno nemmeno che cosa hanno firmato. E Todaro passa ad elencare alcune anomalie, che noi ben conosciamo:
manca l’impianto di captazione gas, previsto a progetto,
manca l’impianto di smistamento rifiuti previsto a progetto,
manca un metro di argilla nel sottofondo previsto per legge,
manca la copertura alle discarica vecchia prevista per legge,
manca il monitoraggio alle acque di falda previsto a progetto,
manca il monitoraggio continuo sul bestiame previsto a progetto,
manca il monitoraggio di un pozzo artesiano Acquedotto Pugliese non previsto a progetto, perché nessuno sapeva che c’era, eccetera, eccetera. Tutto già denunciato nel nostro rapporto tecnico, consegnato più volte alle autorità. Ma nessuno che si faccia sentire. E nessuno degli enti preposti al controllo controlla. Perché incompetenti o perché consenzienti.
Poi, noi di Fragagnano, siamo costretti ad abbandonare frettolosamente l’aula, perché chiamati da altri impegni: la formazione della nostra lista civica per le elezioni di primavera. Ultima fatica di questo Comitato di volontari, incrollabile baluardo contro i nemici del nostro ambiente, per anni gestito da gente del malaffare, da politici e politicanti privi di scrupoli, di genio e d’intelligenza. Noi siamo qui, a turbare il loro sonno. 
Elio Tomaselli

21 Mar 2011

COMITATO VIGILIAMO PER LA DISCARICA