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Vigiliamo risponde all'on.VICO e al sindaco Alabrese
Politici e amministratori devono compiere atti concreti per fermare lo scempio delle discariche per rifiuti speciali il comitato Vigiliamo per la discarica risponde all’on. Vico e al sindaco Alabrese Finalmente la politica si pone il problema della bonifica e dei controlli per le discariche per rifiuti speciali presenti nel tarantino. Finalmente arriva una interrogazione parlamentare, quella dell’on. Vico, secondo quanto riferito dalla stampa. Ma non basta. Stupisce invece che all’on. Vico risponda fulmineamente non il gestore di Ecolevante-Lgh, ma il sindaco di Grottaglie Alabrese, che da anni riceve da Vigiliamo sollecitazioni perché richieda alla Regione di disporre che l’Arpa, effettui specifici controlli sui rifiuti con codice a specchio e sui rifiuti con codice 191212. Tale specifica disposizione è necessaria perché sia effettuato questo particolare tipo di controlli, come affermato dalla stessa dirigenza dell’Arpa/Ta durante il colloquio avuto con i responsabili di Vigiliamo nel luglio 2010, dal momento che Ecolevante “provvede ad inviare le comunicazioni dei conferimenti… senza allegare alcun rapporto di prova” . (nota Arpa/ta n. 26654 del 28.5.2010) E stupisce tanto più che la stessa solerzia il sindaco Alabrese non riesce ad esercitarla nei confronti di Ecolevante-Lgh che da marzo 2011 non corrisponde le royalties stabilite, che ormai ammontano a oltre 3 milioni di euro. Circa poi la convenzione con il Politecnico di Bari, basta leggerla attentamente per capire che i controlli non vengono effettuati sui rifiuti in arrivo, ma sulle matrici ambientali fornite dalla stessa Ecolevante. Riguardo poi alla interrogazione rivolta dall’on. Vico al ministro Clini, il comitato Vigiliamo per la discarica ribadisce con forza che è arrivato il tempo che tutti i politici della nostra provincia, se non si vogliono fermare a interrogazioni di circostanza, devono unanimemente sollecitare le istituzioni, a cominciare dal Parlamento, per fermare lo scempio del territorio e per salvaguardare la salute dei cittadini. Il problema delle discariche per rifiuti speciali esiste ed è molto serio. E non solo per le discariche Ecolevante-Lgh e Vergine, ma anche per la discarica Cisa, pochi anni fa bloccata dagli ambientalisti per i rifiuti non a norma provenienti dalla Campania. Occorrono atti politici e amministrativi concreti per evitare che lo scempio continui. Senza aspettare che, come è avvenuto per l’Ilva e come ormai da anni sta avvenendo in Italia, sia la sola Magistratura a far emergere il danno che si sta perpetrando da decenni sull’ambiente e sulla salute. Perché è dalla politica e dagli amministratori che sono partite le dissennate e illegittime autorizzazioni che hanno consentito l’apertura di queste discariche, i successivi abnormi ampliamenti, l’ostinata indifferenza di fronte alla continua richiesta di adeguati controlli da parte degli ambientalisti. A livello nazionale, è necessario varare leggi che applichino anche in Italia le disposizioni dell’unione Europea che obbligano a stoccare i rifiuti industriali nei luoghi più vicini a quelli di produzione. Ed è necessario che entri immediatamente in funzione il sistema Sistri per il controllo del movimento di questi rifiuti. A livello regionale è necessario che politici e amministratori si attivino e richiedano con forza che l’Arpa effettui adeguati controlli per i rifiuti con codice a specchio e per i rifiuti con codice 191212, chiamati in causa proprio dai processi sul traffico illecito ai quali fa riferimento l’on Vico. Perché è sotto questo codice che, con criminali “giri bolla”, vengono illecitamente stoccati rifiuti “tal quale” o pericolosi, che solo sulle bolle di accompagnamento risultano idonei ad essere conferiti nelle discariche per rifiuti speciali. Quando si tratta di inquinamento da metalli pesanti. Quando addirittura viene ventilata la possibilità, come è apparso su qualche articolo di questi giorni, che i rifiuti industriali della bonifica dell’Ilva possano arrivare nelle tre discariche joniche. Parlare genericamente di bonifiche e della necessità di controlli è del tutto inutile, se non si compiono atti politici e amministrativi concreti. Non sono in ballo migliaia di posti di lavoro. Non ci può essere alcun ricatto occupazionale. Per le poche decine di lavoratori impiegati nelle discariche si possono e si devono prevedere fin da subito misure adeguate. Ma sono anni che Regione, Provincia e Comuni si mostrano sordi alle ripetute e circostanziate sollecitazioni che ha loro rivolto il comitato Vigiliamo per la discarica, che è pronto a fornire un intero dossier all’on. Vico. Ora è il momento che si muovano politici e amministratori. Ora è il momento che mostrino di volere e di sapere mettere finalmente un argine, fatto di leggi e di atti amministrativi, allo strapotere dilagante del business dei rifiuti e delle lobbies che proteggono questo business. Ora è il momento che l’Italia si adegui a quanto prevede la normativa europea. Ora è il momento di prendere in seria considerazione le documentate e instancabili richieste e segnalazioni degli ambientalisti, a proposito dei quali, nell’ultimo comunicato dell’ineffabile assessore all’ambiente della giunta Alabrese, si dice che “cavalcando l’onda dei fatti dell’Ilva di Taranto, diffondono ingiustificati allarmismi di sciagure e catastrofi ambientali nel territorio di Grottaglie alimentando una sindrome di Nimby -alla paesana”.

07 Feb 2013

COMITATO VIGILIAMO PER LA DISCARICA