INCHIESTA DISCARICHE: Il problema è politico non solo ambientale
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Comunicato di Vigiliamo per la discarica
6 febbraio 2013
Il problema delle discariche joniche continua ad essere politico,
non solo ambientale
Che il problema delle discariche joniche sia stato e continui ad essere politico, e non solo ambientale, lo dimostra sia l’arrivo nella provincia di Taranto dei rifiuti provenienti dalla emergenza in Campania, sia quanto sta emergendo dalle carte dell’inchiesta “Ambiente svenduto”, che ha portato all’arresto dell’ex assessore provinciale all’ambiente Conserva, come riportato dalla stampa.
E che i rifiuti dell’emergenza in Calabria arrivino alla discarica Italcave di Statte, invece che alla Ecolevante di Grottaglie-S.Marzano, può far piacere solo a chi è colpito dalla sindrome nymbi, acronimo inglese che significa “mai nel mio giardino”.
Il neo assessore provinciale all’ambiente Mancarelli da qualche giorno assicura che i rifiuti della Calabria non arriveranno alla discarica Ecolevante, ma saranno ricevuti dalla Italcave di Statte, mentre esprime solo “l’intenzione di vigilare” sui rifiuti speciali, e in particolare quelli col codice 191212, che arrivano nella provincia. Eppure è a Statte che furono fermati dagli ambientalisti i camion di rifiuti della Campania perché perdevano percolato, in palese violazione del protocollo firmato tra le due Regioni.
Ci si sarebbe aspettati invece che l’assessore Mancarelli chiedesse la convocazione urgente del Consiglio provinciale per evitare che i rifiuti della Calabria arrivassero nella Provincia di Taranto. Oppure che interpellasse la Regione per conoscere se sia stato firmato qualche protocollo con la regione Calabria e con quali garanzie.
Riguardo poi l’inchiesta “Ambiente svenduto”, la stessa dell’Ilva, emergono precise responsabilità circa le autorizzazioni rilasciate alle tre discariche del tarantino, come riportato dalla stampa del 6 febbraio.
Ebbene, il neo assessore provinciale all’ambiente Mancarelli quali rassicurazioni può dare in merito? E a che punto sono le sue richieste di ridiscutere le autorizzazioni di impatto ambientale? Quali provvedimenti ha preso riguardo l’allarme sanitario dato dal comitato Attivalizzano, rimbalzato anche sulla stampa nazionale?
Quali controlli inoltre ha fatto predisporre l’assessore Mancarelli da Arpa e Asl, e con quali risultati, per i rifiuti destinati alla discarica di Statte provenienti dalla Campania e ora anche dalla Calabria? Quali disposizioni sono state e saranno date alla Polizia provinciale dal presidente Florido, dato che questo corpo ora dipende da lui e non più dall’assessore all’ambiente, in merito a quanto è arrivato, arriva e arriverà nelle discariche Ecolevante, Vergine e Italcave?
Il problema della presenza di ben tre discariche per rifiuti speciali nella provincia di Taranto è stato, e continua ad essere, politico. Infatti dai politici non dipende solo il rilascio di autorizzazioni ad aprire o ampliare discariche di questo tipo, sulla legittimità delle quali ci sono procedimenti in corso e si è pronunciata anche la Commissione parlamentare di inchiesta, ma dipende anche tutto il sistema dei controlli.
E’ compito allora della politica rassicurare la popolazione allarmata, soprattutto quando si sa che ci sono stati e sono tuttora in corso processi importanti sul traffico illecito di rifiuti, avviati da altre Provincie, che vedono coinvolte le discariche del tarantino.
Tanto più che i gestori delle tre discariche joniche , come risulta da numerosi articoli, il più recente dei quali è del 5 febbraio u.s., esplicano l’attività non solo nell’ambito dello stoccaggio, ma hanno interessi e partecipazioni anche nell’ambito del trasporto dei rifiuti, come è accertato per quelli della Campania, il cui trasporto verso la discarica di Statte è stato appaltato per 80 milioni di euro.
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