Quale futuro scenario per il territorio di Grottaglie e San Marzano
svenduto al business dei rifiuti
comunicato 3 maggio 2014
Due Conferenze di servizi il 29 aprile a Bari - alle quali hanno partecipato i sindaci di Grottaglie e San Marzano - per discutere di deroga ad alcuni codici cer dei rifiuti immessi in discarica, e della realizzazione di un impianto di trattamento del percolato. Richieste per le quali il Tar di Lecce ha accolto i ricorsi di Ecolevante-Lgh contro il parere negativo espresso dalla Regione.
Il giorno precedente, il 28 aprile, in sede di Seconda Commissione consiliare, il prof.Petruzzelli del Politecnico di Bari ha presentato il parere tecnico da lui espresso, dietro richiesta del sindaco Alabrese, circa i due argomenti all’odg. Parere che non apporta argomenti per il diniego, come ha fatto notare nella conferenza di serviziil legale di Ecolevante-Lgh, ma conferma unicamente la necessità di controlli. Parere di cui il sindaco deve assumersi la piena responsabilità.
Qualora si dovesse dar corso alle due richieste, la situazione esistente diventerebbe sicuramente più allarmante. Tanto più che ad esse si aggiunge una terza richiesta da parte di Ecolevante-Lgh: l’ampliamento abnorme della cava in contrada “Amici”, respinto dalla Regione nel 2010 anche per le obiezionidel comitato Vigiliamo per la discarica, e ora ripresentato per ottenere la valutazione di impatto ambientale (VIA).
La deroga ai codici cer e l’impianto del trattamento del percolato, qualora fossero autorizzati, comporterebbero controlli costanti e mirati che sono insperabili dal momento che già ora quelli che vengono effettuati da ASL e ARPA sono estremamente insufficienti per frequenza e tipologia e, soprattutto, non includono opportune analisi sulla eventuale presenza di metalli pesanti nelle falde acquifere. Controlli questi che dovrebbero essere opportunamente predisposti dalla Regione, finora rimasta sorda, così come hanno fattoSindaco e Provincia, alle continue sollecitazioni da anni avanzate dagli ambientalisti.
E l’eventuale consenso all’ampliamento abnorme della cava non lascia dubbi sul rischio di ulteriori discariche o cosiddetti “lotti”, dato che contro ogni legge si continua a ritenere di “bonificare” le cave esaurite autorizzando nuove discariche.
Di fronte a un simile scenario, il comitato Vigiliamo per la discarica ribadisce con forza, come ha già fatto più volte e come ha dichiarato e fatto verbalizzare in sede di Commissione, che il problema è soprattutto politico e non solo tecnico o giuridico. Spetta ora alla politica, che tanta responsabilità ha avuto nel cedere il territorio al business dei rifiuti, limitare il danno che altrimenti, in un futuro ormai prossimo, diventerà inarrestabile.
A livello etico, sociale, sanitario e ambientale, gli amministratori e soprattutto i sindaci Alabrese e Tarantino, devono porsi i seguenti interrogativi.
Il “ristoro” economico delle royalties che il Comune di Grottaglie percepisce – 2.100.000 € nel 2013, equivalenti al 10% delle entrate comunali- valgono una simile ipoteca sulla salute e sull’ambiente?
Le esalazioni maleodoranti che già rendono invivibile S. Marzano, non aumenteranno con l’entrata in funzione dell’impianto di trattamento del percolato?
Non destano sospetti, non fanno pensare all’apertura di futuri “lotti”, le richieste di un abnorme ampliamento di cava e di un costoso impianto per il trattamento del percolato, quando il cosiddetto terzo lotto è ormai in via di esaurimento?
E’ evidente che in questa situazione la Regione non ha forza, potere o volontà sufficienti per negare queste richieste, come dimostra il risultato dei tre ricorsi al TAR da parte di Ecolevante - Lgh.
Occorre allora che i due Sindaci, avv. Ciro Alabreseedott. Giuseppe Tarantino, agiscano insiemee dimostrino nei fatti che fu già un errore accettare, come fecero le amministrazioni di cui facevano parte, il primo lotto e i successivi ampliamenti. Informino immediatamente la popolazione delle richieste di Ecolevante-Lgh e la mobilitino.
Ribadiscano con forza che il territorio e i cittadini hanno già dato a livello di scempio ambientale e di tutela della salute, e che pertanto non si possono e non devono più essere accettate richieste da partedei gestori della discarica.
Dichiarino con fermezza che qualora non venga rispettata da parte dell’Amministrazione Regionale questa loro posizione, che deve includere anche la richiesta di controlli mirati e frequenti sui tre lotti e il monitoraggio costante delle falde acquifere, sono pronti a rimettere il mandato.
Le ragioniper il diniego sopra riportate sono state espresse dai consiglieri Ragusa e D’Alò nella riunione di Commissione del 28 aprile, il cui verbale è stato portatodal Sindaco Alabrese in sede di conferenza di servizi,insieme al parere del prof. Petruzzelli che invece non contiene argomenti per il diniego.Ma ora basta con ogni ambiguità.
E’ arrivato il momento che i Sindaci di Grottaglie e San Marzano, se vogliono essere credibili, coinvolgano quanto prima la popolazione, la informino e la mobilitino perché sia pronta a sostenere insieme a loro, in ogni sede, a cominciare dalla prossima conferenza di servizi, che il territorio e i cittadini hanno già dato a livello di scempio ambientale e di tutela della salute.
E non sarebbe la prima volta, come è successo negli anni ’80 ad Avetrana e più recentemente a Scanzano jonico, che una mobilitazione di cittadini con alla testa il proprio Sindaco veda accolte le proprie richieste.