Audizione in V Commissione regionale
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Audizione in V Commissione: preoccupazioni e osservazioni dei Comitati jonici, di Associazioni ed Enti, soddisfazione di Confindustria
comunicato 17 giugno 2017
È da oltre un anno che la regione Puglia ha deciso di modificare la normativa regionale sulle emissioni odorigene. A tal fine la V Commissione ha preparato un nuovo disegno di legge, e ha continuato a concedere proroghe ai gestori per adeguare gli impianti alla nuova normativa.
Nel frattempo fin dagli inizi di marzo, su sua richiesta, Confindustria è stata ricevuta dalla V Commissione e ha presentato le sue proposte in merito alla nuova legge.
E lo scorso 11 aprile sono state convocate dalla V Commissione diverse Associazioni, tra le quali, per la provincia jonica, solo le associazioni tarantine Peacelink e Taranto respira.
Finalmente, dopo una richiesta urgente della quale è stato chiesto a tutti i consiglieri regionali jonici di farsi portavoce, sono stati invitati alla riunione della V Commissione del 15 giugno scorso anche i comitati Vigiliamo per la discarica di Grottaglie, Territorio bene comune di San Marzano, Terra madre di Massafra, Attivalizza di Lizzano, e le sezioni ISde-medici per l’ambiente di Taranto e Massafra.
Finalmente è stata data voce al “popolo delle discariche e degli inceneritori”, da molti anni vessato dall’enorme disagio costituito dalle nauseabonde emissioni odorigene prodotte quasi ininterrottamente da questi impianti.
Ma alla riunione ci si è resi conto che, oltre ai suddetti comitati jonici e al comitato Aria pulita di Barletta, erano stati invitati anche Confindustria, Arpa Puglia e Asl-BA.
I comitati jonici hanno fatto presente il grande disagio che sono costrette a subire le persone della provincia di Taranto residenti nelle località in cui sono attivi inceneritori e discariche per rifiuti solidi urbani e per rifiuti speciali.
E quanto sia urgente una normativa circa le emissioni odorigene. Perché dietro ad esse si celano spesso gravi irregolarità, come dimostra la chiusura della discarica per rifiuti speciali sita in territorio di Lizzano, effettuata dopo i controlli eseguiti a seguito della mobilitazione della popolazione che per anni ha denunciato il disagio e il pericolo per la salute causati dalle esalazioni maleodoranti.
Quindi, i Comitati jonici hanno sollecitato: la fine di ogni proroga; l’attuazione di una normativa che si prefigga come fine la tutela della salute e stabilisca controlli rigorosi sui luoghi di incenerimento e di smaltimento, e sui mezzi di trasporto dei rifiuti; l’adeguamento della nuova legge regionale alle Direttive Europee di recente emanazione; la fine immediata del commissariamento della regione Puglia.
Inoltre il comitato “Aria pulita” di Barletta, oltre a osservazioni di carattere tecnico, ha ribadito la necessità che la Regione stabilisca i modi e reperisca adeguate risorse economiche affinché le Istituzioni preposte recepiscano in tempo reale le denunce di “puzze” da parte della popolazione e prendano i dovuti provvedimenti.
Il comitato “Territorio bene comune” di San Marzano, oltre a precisi rilievi tecnici, ha proposto l’istituzione di un Osservatorio permanente sulla qualità dell’aria in Puglia; la mappatura sia delle aree interessate da attività che comportano emissioni odorigene, sia della direzione dei venti che da ciascuna di queste attività si dipana; la localizzazione di centraline permanenti di rilevazione; l’istituzione di un numero verde regionale e la realizzazione di una App istituzionale per le segnalazioni sia di giorno che di notte; un questionario di rilevazione da inviare ai cittadini residenti in territori che ospitano impianti da cui provengono emissioni odorigene. E ha evidenziato, inoltre, la necessità che ARPA esegua in autonomia i controlli, invece che convalidare, come ora avviene, gli autocontrolli dei Gestori, e la necessità che sia abbreviato il termine dei sei mesi per la trasmissione dei dati da Arpa Puglia all’Autorità competente.
Sorpresa e una certa inquietudine ha sollevato nei Comitati jonici la dichiarazione di Confindustria, la quale ha affermato di essere soddisfatta perché le modifiche da essa proposte nella prima audizione sono state in gran parte accolte.
Tali richieste non sono state esplicitate, ma qualora si trattasse della “necessità di fissare il limite di percezione non considerando la sorgente, ma il corpo recettore”, come riportato da qualche organo di informazione (http://www.corriereditaranto.it/2017/03/15/emissioni-odorigene-la-legge-regionale-verso-lennesima-proroga-riscritta/), l’accoglimento eventuale di tale richiesta da parte della V Commissione sarebbe di una gravità inaudita.
Infatti se le emissioni odorifere fastidiose e magari anche pericolose per le persone, prodotte da impianto industriale, non vengono percepite da queste ultime, tale impianto dovrebbe essere escluso dall’applicazione di questa legge. In pratica si dovrebbe poter inquinare quanto si vuole se nessuno sente e se nessuno vede.
Interessanti invece le proposte e le osservazioni di Arpa Puglia e Asl-BA, che hanno parlato di “binomio inscindibile e non di dicotomia Ambiente-salute”, dal momento che il negativo impatto odorigeno può avere conseguenze negative per la salute.
Inoltre, dopo aver fatto riferimento alle recenti sentenze che riconoscono il reato penale di “molestie olfattive”, Arpa e Asl hanno ribadito la necessità che di tali molestie olfattive che la popolazione subisce debbano essere sempre informati anche i Sindaci in quanto primi responsabili della salute dei cittadini.
Ormai l’iter legislativo è entrato nella fase finale dal momento che è stato fissato a martedì 20 giugno il termine entro il quale la V Commissione può recepire emendamenti. E a giovedì 22 giugno l’avvio dell’esame dei due disegni di legge, il n.42 e il n.43 del 20 aprile 2017, prima che essi siano portati in Consiglio regionale per l’approvazione.
Intanto dopo la prima proroga di un anno, scaduta il 22 aprile scorso, un’altra proroga di 4 mesi è stata concessa ai gestori per adeguare gli impianti alla nuova normativa.
Ma siamo sicuri che essa sia portata in Consiglio regionale e approvata entro la fine del prossimo agosto? Qualora malauguratamente ciò non dovesse accadere, si continuerebbe con le proroghe e con le puzze.
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