ANAC BLOCCA LA VENDITA DI LGH A A2A
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L’Anticorruzione blocca la vendita di Lgh alla A2a la discarica ex Ecolevante resta a Linea ambiente
comunicato del 21 marzo 2018
L'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), con una delibera del 21 febbraio scorso, ha bocciato la vendita effettuata nel 2016 di Linea group holding (Lgh), di cui fa parte Linea ambiente srl che gestisce la discarica di Grottaglie, all’azienda di servizi A2a attiva anche nel campo dei rifiuti. https://www.anticorruzione.it/portal/rest/jcr/repository/collaboration/Digital%20Assets/anacdocs/Attivita/Atti/Delibere/2018/del.172.2018.pdf
A2a e LGH sono società lombarde di servizi. A2a è una società per azioni, privata, che fa capo ai Comuni di Brescia e Milano; Lgh è una multiservizi municipalizzata, e quindi pubblica, che opera nei territori di Cremona, Pavia, Lodi, Rovato (Brescia) e Crema.
Nonostante il parere positivo dell’Antitrust e la volontà determinata di molti Sindaci dei Comuni cui fa capo la municipalizzata, l’Anac presieduta da Raffaele Cantone ha bocciato la fusione di A2a con Lgh, che cedendo il 51% avrebbe rinunciato ad ogni potere decisionale, perché la vendita era avvenuta tramite trattativa privata invece che con bando pubblico.
A sporgere denuncia, prima all’Antitrust e poi all’Autorità nazionale anticorruzione, fin dal 2016, sono stati i consiglieri M5s comunali e regionali di Pavia, Cremona e Brescia. E ora si dovrà pronunciare anche la Corte dei Conti, dietro sollecitazione dell’Anac, perché la cessione privata avrebbe impedito “la massima valorizzazione economica delle azioni che avrebbe potuto ottenersi con una procedura ad evidenza pubblica” .
Il comitato Vigiliamo per la discarica fin dall’inizio della trattativa, nel 2015, ha dato notizia della vendita che avrebbe coinvolto anche la discarica di Grottaglie, già Ecolevante poi venduta a Linea ambiente, sollevando in modo chiaro il problema delle fideiussioni.
Il comitato chiedeva alla Amministrazione di allora di controllare se fossero state versate e se fossero congrue le fideiussioni necessarie alla gestione e ai 30 anni di post gestione dei tre lotti della discarica, prima che la stessa fosse venduta per la seconda volta.
Infatti, la sentenza del Tar di Lecce del 5 aprile 2005, a seguito del ricorso di Vigiliamo, aveva riconosciuto come non congrue le fideiussioni presentate da Ecolevante per il I e II lotto; e in un comunicato del 2008 dell’allora assessore regionale all’ambiente si legge che Ecolevante avrebbe contestato l’obbligo delle fideiussioni finanziarie. http://old.regione.puglia.it/index.php?at_id=2&page=pressregione&id=4861&opz=display
Ora una seconda vendita della discarica di Grottaglie sembrerebbe scongiurata, ma tutti gli interrogativi sulle fideiussioni restano.
Etta Ragusa coordinatrice del comitato Vigiliamo per la discarica
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