PIANO REGIONALE GESTIONE RIFIUTI, Vigiliamo presenta le sue osservazioni
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OSSERVAZIONI IN MERITO AL PIANO REGIONALE GESTIONE RIFIUTI presentato il 14.6.2018
L’emergenza rifiuti in Puglia, ininterrotta almeno dal 2005, non solo crea problemi ai cittadini, ma contribuisce al proliferare delle discariche per rifiuti speciali, i cui gestori continuano a richiedere ed ottenere autorizzazioni anche con la giustificazione e la rassicurazione che tali discariche continueranno a sopperire alla emergenza della Regione.
Pertanto è anche in questa ottica che il comitato di Grottaglie Vigiliamo per la discarica, attivo dal 2004 per la presenza della discarica per rifiuti speciali ex Ecolevante ora Linea ambiente arrivata al suo terzo ampliamento, ha elaborato le seguenti osservazioni.
E, dal momento che è prevista per le associazioni la possibilità di presentare osservazioni all'aggiornamento del Piano Regionale dei Rifiuti, il comitato Vigiliamo per la discarica fa pervenire questa nota all’Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti (Ager) mediante il Sindaco di Grottaglie, avv. Ciro D’Alò, delegato Ager per la provincia di Taranto.
Innanzitutto si fa presente che il Piano Regionale dei Rifiuti recentemente presentato non chiude il ciclo dei rifiuti in modo virtuoso soprattutto perché punta all’incenerimento piuttosto che alla riduzione, riuso, riciclo.
E il maggior numero di inceneritori porterà le ceneri residue ad essere smaltite nelle discariche per rifiuti speciali presenti nella regione e costituirà alibi per ulteriori discariche e ampliamenti.
In secondo luogo, senza i presupposti di riduzione, riuso, riciclo dei rifiuti da effettuarsi in Puglia in impianti pubblici e non privati, la stessa raccolta differenziata continuerebbe a costituire una occasione, o forse un alibi, perché altre regioni in difficoltà vengano a portare in Puglia i rifiuti urbani, come sta avvenendo per l’Ama di Roma.
Infatti la municipalizzata di Roma ha motivato la propria istanza di smaltire i rifiuti urbani della capitale in Puglia “con il fatto che alcuni impianti della nostra regione, grazie all'aumento della raccolta differenziata, avrebbero una maggiore capacità ricettiva di quei rifiuti (indifferenziati) che devono essere trattati obbligatoriamente al trattamento meccanizzato biologico (tmb) prima di chiudere il ciclo attraverso il conferimento in discarica o la produzione di energia”. (http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/home/1012822/allarme-rifiuti-roma-chiama-la-puglia-per-smaltire-l-immondizia.html )
Così come nel 2015 Linea ambiente ha richiesto il raddoppio in verticale della discarica di Grottaglie, “confermando la propria disponibilità anche alla prosecuzione del conferimento dei rifiuti prodotti dagli Ato pugliesi attualmente in condizione di emergenza ambientale al fine di consentire alla soluzione dello stato di crisi” (istanza prot. 2091 del 14.12.2015 http://www.provincia.taranto.it/accesso-rapido/trasparenza-amministrativa/item/linea-ambiente-s-r-l-procedimento-coordinato-di-via-ed-aia-ai-sensi-del-d-lgs-n-152-2006-ed-art-5-bis-l-r-11-2001-e-s-m-i )
Invece una pratica più corretta sarebbe quella di trattare i residui delle raccolte differenziate con la finalità di creare materie prime/seconde che abbiano un nuovo ciclo di vita, e quindi un mercato.
Inoltre il compostaggio anaerobico di cui si parla nel Piano regionale, poiché incide negativamente sulla qualità del compost finale, di solito non buona, rischia di dover essere comunque smaltito in discarica, mentre Il piano per la gestione dei rifiuti deve puntare sul compostaggio di qualità e su una chiusura del ciclo.
E i pochi e grandi impianti di compostaggio previsti, invece di una distribuzione di piccoli impianti su tutto il territorio, è prevedibile che non solo possano creare problemi in caso di malfunzionamento, ma possano anche provocare emissioni odorigene concentrate in grandi quantità soprattutto in quelle zone in cui esistono discariche per rifiuti urbani e per rifiuti speciali che già emettono cattivi odori anche in seguito alla mai approvata revisione della legge regionale sulle emissioni odorigene.
Infine, ma non ultimo per importanza, è il previsto mantenimento dell’ATO unico che non si può assolutamente accettare. Infatti i rifiuti subirebbero lunghi viaggi fuori dalle province di produzione per arrivare a smaltimento, con aggravio dei costi e maggior inquinamento. Mentre già viene smaltita nelle discariche per rifiuti speciali pugliesi, e della provincia di Taranto in particolare, la maggiore quantità di rifiuti urbani e speciali di tutta Italia: 1.500.000 tonnellate di rifiuti smaltiti in Puglia nel 2016, di cui 1.300.000 tonnellate sono stati smaltiti nella Provincia di Taranto, più dell’80%.
Antonia Ragusa coordinatrice del comitato Vigiliamo per la discarica
Grottaglie, 27.7.2018 |
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