EREDITÀ DISCARICA
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DOPO 20 ANNI DI DISCARICA E 15 DI IMPEGNO CIVILE QUALI LE SFIDE PER IL FUTURO?
La sentenza del Consiglio di Stato segna ancora una volta uno spartiacque tra una politica locale intesa come dominio, e una politica del bene comune e della responsabilità, della legalità e della cittadinanza attiva. Il percorso istituzionale attraverso gli strumenti delle azioni giudiziarie, che Vigiliamo ha percorso fin dal suo nascere, e che dal 2016 ha iniziato a percorrere anche l’attuale Amministrazione comunale, ha dato i suoi frutti. La discarica è stata chiusa e il sopralzo è stato dichiarato illegittimo. 20 anni di discarica e 15 di impegno civile
Sembrano tanti i 20 anni trascorsi dall’apertura della discarica denominata primo lotto, ma i contatti per cedere il territorio al business dei rifiuti risalgono almeno al 1996/97. E la condiscendenza delle amministrazioni comunali che si sono succedute fino al 2016 ne ha triplicato il numero. https://www.facebook.com/ereditadiscarica/photos/a.455511447977596/455511501310924/?type=3&theater Anche i 15 anni di attività del comitato Vigiliamo per la discarica non sono pochi e iniziano dal 2004 con le prime proteste di cittadini allarmati per il cattivo odore, e dopo che due partiti presenti in consiglio comunale, uno di maggioranza e uno di opposizione, al momento di deliberare per la terza discarica denominata terzo lotto, decisero con un volantino di informare la popolazione. Un gruppo di cittadini decise di mobilitarsi informando la popolazione con una assemblea pubblica il 13 maggio 2004 e avviando con successo le prime azioni giudiziarie. http://www.vigiliamoperladiscarica.it/VIGILIAMo_plus/storia2.htm http://www.vigiliamoperladiscarica.it/VIGILIAMo_plus/documenti/tar-lecce_n.1847_05.pdf http://www.vigiliamoperladiscarica.it/public/Sentenza.pdf Lo stesso gruppo di cittadini che, già nel 1991-1993 si era opposto, riuscendovi, a un progetto che avrebbe stravolto il quartiere delle Ceramiche e che, dopo continue sollecitazioni dal 1995-99 all’amministrazione comunale allora vigente, era riuscito a riportare a Grottaglie la proprietà dell’ex convento cappuccini. A questo gruppo si aggiunsero subito organizzazioni civili e religiose, semplici cittadini e professionisti, indignati sia perché il comune negava l’accesso ai documenti, sia per l’abnorme richiesta della terza discarica per rifiuti speciali. Nell’arco dei quindici anni trascorsi, alcune organizzazioni e alcuni cittadini si sono staccati da un impegno continuo, altri si sono aggiunti, mentre le richieste del gestore continuavano ad aumentare: impianto per il trattamento per il percolato, ampliamento della cava, raddoppio in altezza del cosiddetto terzo lotto. La collaborazione disinteressata e di grande professionalità degli avvocati Antonio Lupo, Rosa Lupo, Luca Bovino, Michele Mirelli consentì a Vigiliamo di avviare le azioni giudiziarie e di promuovere altre iniziative come la proposta di legge regionale di iniziativa popolare sulla regolamentazione dei rifiuti speciali in Puglia. La sensibilità artistica ed etica di Antonio Annicchiarico, Maria Grazia Miale e di Elio Dubla portò la conoscenza del problema ben oltre i confini di Grottaglie e diede riconoscibilità a tutti i comunicati di Vigiliamo. http://www.vigiliamoperladiscarica.it/VIGILIAMo_plus/documenti/proposta_legge_regionale.pdf http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2005/09/25/Cronaca/MODA-OPERAI-E-TUTE-IN-PASSERELLA-COSI-SI-SFILA-CONTRO-LE-DISCARICHE_144016.php https://www.facebook.com/ereditadiscarica/photos/a.487607894767951/487608278101246/?type=3&theater Da settembre 2007 a febbraio 2008 l’esperienza del Presidio permanente, animato da Sud in movimento che aveva invitato Vigiliamo a parlare della discarica fin dalla prima edizione della Notte dei briganti 2006, del tutto in linea con i principi di Vigiliamo, ha richiamato l’attenzione di tanti giovani e tanti cittadini di Grottaglie e San Marzano. http://www.vigiliamoperladiscarica.it/VIGILIAMo_plus/articolo.php?subaction=showfull&id=1189767116&archive=&start_from=&ucat=5& http://www.vigiliamoperladiscarica.it/VIGILIAMo_plus/articolo.php?subaction=showfull&id=1200588725&archive=&start_from=&ucat=5& Solo la stupefacente sentenza del Consiglio di Stato del 2007, che annullava la sentenza del Tar, portò all’apertura della terza discarica nel 2008, il cosiddetto terzo lotto, in cui sono stati smaltiti rifiuti fino al 2016 per una volumetria di 4.334.000 metri cubi. http://www.vigiliamoperladiscarica.it/VIGILIAMo_plus/articolo.php?subaction=showfull&id=1183835686&archive=&start_from=&ucat=5& Poi viene il bluff della richiesta di Linea Ambiente del dicembre 2015. La “riperimetrazione del profilo orografico per regolamentare il deflusso delle acque” prevedeva in realtà il raddoppio in altezza fino a 30 metri del cosiddetto terzo lotto e il prolungamento di cinque anni della vita della discarica. Per l’abnormità della richiesta i comitati di Grottaglie e San Marzano, Vigiliamo per la discarica e Territorio bene comune, il Comune di Grottaglie (Amministrazione D’Alò) e altri Comuni subito agirono a livello legale e istituzionale. Ma il presidente della Provincia, Tamburrano, dopo un iniziale diniego, nel febbraio 2018, ribalta il parere da negativo in positivo dopo aver nominato un nuovo comitato tecnico provinciale e un nuovo dirigente. Nomina irregolare come rimarcato dalla sentenza del Consiglio di Stato e parere positivo oggetto di inchiesta per corruzione da parte della Procura della Repubblica nel marzo 2019. https://www.ilsole24ore.com/art/discarica-grottaglie-arrestato-ex-presidente-provincia-taranto-AB5Pp4dB Il Tar di Lecce nell’aprile 2019 ha dato ragione ai Comuni e ai comitati, quando già in poco più di una anno erano stati riempiti due dei sei comparti. E la recente sentenza del Consiglio di Stato, pubblicata alla fine di agosto 2019, ha svelato il grande bluff,: “In linea di principio, quindi, per garantire il regolare deflusso delle acque meteoriche non occorre necessariamente incrementare la volumetria di discarica…” mentre Linea Ambiente “…di fatto, per la sua entità, configura una nuova discarica al di sopra di quella esistente”. Quali le sfide per il futuro
Le sfide riguardano non solo quanto illegalmente smaltito nel cosiddetto terzo lotto e quanto concerne la sua definitiva chiusura e bonifica, ma anche problemi ancora non risolti per il primo e secondo lotto e la stessa convenzione in atto tra Linea ambiente e Comune di Grottaglie, riguardo alla quale è in atto un contenzioso avviato dall’attuale Amministrazione nei confronti del gestore. Si elencano di seguito i molteplici problemi riguardo ai quali i comitati di Grottaglie e San Marzano continueranno a vigilare affinché le rispettive Amministrazioni comunali si adoperino per risolverli Lo smaltimento in altezza dichiarato illegittimo dal Consiglio di Stato, e che ha sopraelevato di 15 metri l’altezza di due dei sei comparti del terzo lotto, desta preoccupazione a livello sanitario, ambientale, paesaggistico e tecnico La Provincia deve ritirare la documentazione inviata al Consiglio dei Ministri il cui parere non sarebbe più necessario sia perché il Consiglio provinciale ha espresso parere negativo, sia per la recente sentenza del Consiglio di Stato È necessario accertarsi che siano state rilasciate alla Provincia le opportune fideiussioni per le operazioni di post chiusura e bonifica della durata di 30 anni per tutte e tre le discariche (chiamate primo, secondo e terzo lotto), e che le Istituzioni preposte sorveglino affinché tali operazioni siano effettuate secondo quanto previsto dalla legge In tutte e tre le discariche -denominate primo, secondo e terzo lotto- le operazioni di chiusura e di bonifica, oltre che quelle per deflusso delle acque, devono essere eseguite secondo quanto previsto dalla legge Siano effettuati i necessari controlli affinché nel cosiddetto terzo lotto si provveda al regolare deflusso delle acque senza alcun sopralzo e secondo quanto stabilito dal consiglio di Stato Si proceda alla definitiva chiusura e bonifica anche del primo e secondo lotto dichiarati esauriti ormai da oltre dieci anni. Obbligati a subire una eredità imposta, dobbiamo evitare rischi irreversibili per la salute e per l’ambiente. La vigilanza, la corretta informazione, la responsabilizzazione dei cittadini e soprattutto dei giovani è ormai un dovere che ci riguarda tutti. Etta Ragusa, coordinatrice del comitato Vigiliamo per la discarica
PUBBLICATO IN:https://www.facebook.com/notes/eredità-discarica/dopo-20-anni-di-discarica-quali-le-sfide-per-il-futuro/1098460657016002/ |
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