IN SINTESI
Il Comitato Vigiliamo per la discarica tiene innanzitutto a ribadire che la discarica già esistente, per complessivi un milione e seicentomila metri cubi, è per rifiuti speciali (cioè rifiuti industriali, che il territorio non produce) e non per rifiuti urbani. Questa discarica si trova in un’area tutelata dal piano paesaggistico regionale che vieta di autorizzare discariche su tale tipologia di area. L’amministrazione comunale in carica vorrebbe realizzare una nuova discarica di ulteriori due milioni e duecentomila metri cubi di rifiuti speciali su un’area anch’essa tutelata dal piano paesaggistico regionale, dove non è possibile, come perentoriamente affermato dal massimo dirigente dell’assessorato regionale all’Urbanistica, che si possano realizzare discariche. Si vorrebbe inoltre realizzare, sempre su un’area tutelata dal piano paesaggistico regionale, una piattaforma per rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Oltre alla manifesta illegittimità di eventuali autorizzazioni a realizzare nuove discariche per rifiuti speciali e una piattaforma per rifiuti pericolosi e non pericolosi, il Comitato Vigiliamo per la discarica tiene a sottolineare che non c’è un interesse pubblico della collettività grottagliese a dotarsi di questi impianti di smaltimento. E’ bene ricordare che i rifiuti urbani di Grottaglie vengono smaltiti nella discarica per rifiuti urbani di Manduria. Quindi i cittadini devono chiedersi e provare a rispondere a queste domande: a chi giovano queste discariche per rifiuti speciali sul nostro territorio della impressionante volumetria di 3.830.000 (tremilioniottocentotrentamila metri cubi) ? A chi giova questa piattaforma per rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi ? Dov’è l’interesse pubblico della nostra collettività ? Inoltre, per legge, lo smaltimento dei rifiuti speciali deve essere effettuato “in luoghi prossimi a quelli di produzione al fine di favorire la riduzione della movimentazione di rifiuti ” (art. 22, 3° comma lett. c, del d. lgs. n. 22/97, e art.8,.1della decis. N.1600/2001/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27.2.2002, e in forza del principio “chi inquina paga” di cui all’art 2,.1 della medesima decisione). Il Comitato “Vigiliamo per la discarica”, che ha mantenuto e continuerà a mantenere una condotta civile e composta in tutte le sue numerose iniziative, dopo mesi di civile mobilitazione, chiede alle Istituzioni immediate risposte alle sue istanze. Risposte non più dilazionabili perché il Comitato “Vigiliamo per la discarica” chiede semplicemente il rispetto delle regole del nostro Stato di diritto. |